Status lavorativo ad oggi

[QUOTE=Andak;19540813]

Però ecco, quanto si può chiedere di aumento ad 1\3\5 anni? Qual è il guadagno medio di un ingegnere impiegato nel privato dopo x anni di lavoro? Anche solo per sapere se il prossimo anno… al rinnovo del contratto, se non offrono niente di niente e allora mando tutti a cagare ribaltando le scrivanie :asd:[/QUOTE]

sorry, credo di aver quotato il messaggio per sbaglio.

In ogni caso la tua è una domanda da un milione di dollari.
Anzi, se qualcuno ha statistiche sulla RAL media (ovviamente divisa per settore), ne sarei grato :D

[QUOTE=D.D.R.;19540946]Dipende da tantissime cose, e per tante di queste ci puoi fare ben poco.

In primo luogo dipende se lavori in un’azienda di piccole/medie/grandi dimensioni, se è una multinazionale, inoltre dal paese.

Io ho lavorato per multinazionali americane, italiane e infine per quella in cui sono ora che ha un board inglese (inoltre una piccola esperienza in una piccola azienda italiana che mi ha fatto dire MAI più)

Mi è capitato di vedere all’estero gente che cinque anni fa era stagista e col giusto mix di bella presenza, al modo di fare, alla disponibilità verso l’azienda e sicuramente tanto acume “politico” è riuscito a diventare quasi dirigente. Certo ha avuto anche il culo di essere al posto giusto nel momento giusto, in HQ serviva un volto “nuovo” che potesse essere venduto all’interno come esempio.

Vero quanto dicono, che per aumentare sensibilmente la RAL devi cambiare. Poi ho visto anche cose in sede di cambiamento del tipo che non si può dare più di un livello o non si può aumentare la RAL più di tot, tutte cazzate, se sei il profilo giusto, l’azienda ha bisogno delle tue competenze, te le paga senza guardare quanto sei (sotto)pagato e (sotto)inquadrato.

Io passai da un quinto livello metalmeccanico ad un primo livello commercio.[/QUOTE]

In base alla mia esperienza, conta solo la parte evidenziata.
Se non hai il coltello dalla parte del manico, non si ottiene, a meno di preferenze/raccomandazioni

[QUOTE=Sgigal;19539273]

Anticipo solo che non mi viene pagato neanche un minuto di straordinario (e non ne ho mai preso uno in vita mia).

[/QUOTE]

mi era sfuggito questo pezzo.
Non li hai presi perchè non era necessario, o perchè ti sei rifiutato?

[QUOTE=Andak;19540813]Non ben capito perchè mi hai quotato,

Comunque di una cosa sono “felice”: vedere che in 10 anni potrei guadagnare più di 30+ mi fa piacere.

Per voi saranno cifre normali, ma in famiglia mia mio padre è magazziniere e mia madre era commessa… le cifre a cui sono abituato a pensare sono molto, molto, molto più basse.

Forse inizio a capire perchè mi dicono che sono sprecato a fare quel che faccio\ a stare in Italia etc…
Arrivare a 40K in italia per me sarebbe un sogno :ahah:

edit: domanda: parlando con i colleghi vedo che in azienda da me sono un po’ tirchi con gli aumenti. Ora io sono neolaureato quindi per quest’anno mi è già andata abbastanza bene. Ma qual è una possibile “curva” di guadagno nei prossimi anni. Chiaro che non ne esiste una. Chiaro che dipende da quanto si è bravi \ da come ti valuta l’azienda etc.

Però ecco, quanto si può chiedere di aumento ad 1\3\5 anni? Qual è il guadagno medio di un ingegnere impiegato nel privato dopo x anni di lavoro? Anche solo per sapere se il prossimo anno… al rinnovo del contratto, se non offrono niente di niente e allora mando tutti a cagare ribaltando le scrivanie :asd:[/QUOTE]

Parlo per l’IT, lato consulenza.
Dipende da parecchi fattori, da chi hai davanti (HR o la persona sotto cui lavorerai) ma soprattutto dal tuo saper comunicare (poter essere portato dal cliente, dal tuo linguaggio del corpo) dal periodo in cui si trova l azienda che cerca, se sei disperato: dalla mia esperienza da 0 ai 60 :asd:.

Non aver paura di chiedere! Se gli serve veramente, trattano, altrimenti cercano cannon fodder

Ci sono veramente dei cani in zona 40,50k di RAL, fidati :asd:

[QUOTE=D.D.R.;19540745]- Impiego Attuale : Chief Editor Data/Senior Product Manager (dovrei diventare Chief Data Officer a breve)

  • Titolo di studio : Psicologia del Lavoro (di fatto inutile,servita a niente per il lavoro)
  • Provincia/Regione di lavoro Milano, Lombardia, ma azienda Anglo/elvetica
  • CCNL e livello: Commercio, Quadro
  • RAL: 46.5 k + 10% bonus legato al risultato della filiale italiana ed eventuali awards (in quattro anni ne ho vinti 4, ogni award è intorno i 500 euro)
  • eventuali benefit: laptop, smartphone, fondo sanitario Quas, Quadrifor (3 corsi di formazione/minimaster annuali + elearning illimitato), flexible working, da anni è prassi che l’azienda consideri una media di inflazione europea e la RAL viene adeguata (es. aumento di 1.5% annuo ogni anno)
  • punti positivi/negativi e spunti di riflessione sull’attuale lavoro : punti positivi tanti, non a caso a novembre sono dieci anni che sono in questa azienda: dalla meritocrazia ad una recente virata verso un lavoro più “friendly”, inoltre il fatto di lavorare a contatto col mondo automotive e relativi eventi in giro per l’europa è molto divertente anche se alla lunga è anche un po’ stancante, ovviamente anche l’ambiente di lavoro internazionale gioca molto. Lati negativi sono legati più alla filiale italiana che all’headquarter, ma questo perchè il mio capo purtroppo è per certi versi poco propenso ad adeguarsi alle novità[/QUOTE]

Quanta gente hai sotto di te? Che ruolo hanno?

[QUOTE=Heaven - Lord;19540396]ah ecco, vedo che c’è tanta gente in consulenza che sta tranquillamente sui 40k.
Faccio bene a pensare male allora.
Non so però se c’è una differenza tra il nord e il centro italia…

Quindi se la sede dell’azienda fosse a bologna, non ci sarebbe rimborso per andare dal cliente a bologna?
Oddio, forse la cosa ha senso perchè bologna è molto piccola…

P.S: cosa intendi con straordinari a forfait?

25 euro al giorno!!!
dio mio…
considerando che io lavoro sempre dal cliente, sarei ricco ora!!

e reperibilità da noi non pagata! ma neanche 5 centesimi al giorno!

Ma per capire, un’azienda su questi aspetti può andare contro il ccnl?[/QUOTE]

[QUOTE=Sgigal;19540582]Guarda che sono 25 euro LORDI :asd: . Pensa che dove ero prima prendevo invece 42 NETTI, e li si che c’era la differenza alla fine del mese :dunno:

Anche io mi faccio la stessa domanda: sembra che le aziende facciano un pò quello che gli pare da questo punto di vista. Sarebbe interessante il parere di qualcuno che ne capisce qualcosa[/QUOTE]

Ma l’indennità di trasferta non dovrebbe essere non tassata (e quindi sempre netta)?

[QUOTE=darthrevan;19541105]Quanta gente hai sotto di te? Che ruolo hanno?[/QUOTE]

Considera che per l’azienda l’Italia è un paese atipico rispetto agli altri maggiori mercati.

Comunque direttamente sotto la mia responsabilità ho un data analyst in Italia, un team leader e due data editors in Slovacchia, inoltre ho la diretta responsabilità tecnica della licenziataria che opera in Italia a cui ci appoggiamo per l’outsourcing di alcuni db.

[QUOTE=D.D.R.;19540745]- Impiego Attuale : Chief Editor Data/Senior Product Manager (dovrei diventare Chief Data Officer a breve)

  • Titolo di studio : Psicologia del Lavoro (di fatto inutile,servita a niente per il lavoro)
  • Provincia/Regione di lavoro Milano, Lombardia, ma azienda Anglo/elvetica
  • CCNL e livello: Commercio, Quadro
  • RAL: 46.5 k + 10% bonus legato al risultato della filiale italiana ed eventuali awards (in quattro anni ne ho vinti 4, ogni award è intorno i 500 euro)
  • eventuali benefit: laptop, smartphone, fondo sanitario Quas, Quadrifor (3 corsi di formazione/minimaster annuali + elearning illimitato), flexible working, da anni è prassi che l’azienda consideri una media di inflazione europea e la RAL viene adeguata (es. aumento di 1.5% annuo ogni anno)
  • punti positivi/negativi e spunti di riflessione sull’attuale lavoro : punti positivi tanti, non a caso a novembre sono dieci anni che sono in questa azienda: dalla meritocrazia ad una recente virata verso un lavoro più “friendly”, inoltre il fatto di lavorare a contatto col mondo automotive e relativi eventi in giro per l’europa è molto divertente anche se alla lunga è anche un po’ stancante, ovviamente anche l’ambiente di lavoro internazionale gioca molto. Lati negativi sono legati più alla filiale italiana che all’headquarter, ma questo perchè il mio capo purtroppo è per certi versi poco propenso ad adeguarsi alle novità[/QUOTE]

Ma dai, non pensavo DDR.
Sembra un ruolo interessante! Ti andrebbe di fare un esempio concreto di situazione lavorativa?
Io attualmente ho un ruolo di Data Scientist. Ho una laurea in informatica, ma non ti nascondo che tra le tante cose avrei voluto provare anche a prendere una laurea in psicologia del lavoro :)

[QUOTE=betto;19542055]Ma dai, non pensavo DDR.
Sembra un ruolo interessante! Ti andrebbe di fare un esempio concreto di situazione lavorativa?
Io attualmente ho un ruolo di Data Scientist. Ho una laurea in informatica, ma non ti nascondo che tra le tante cose avrei voluto provare anche a prendere una laurea in psicologia del lavoro :)[/QUOTE]

L’azienda per cui lavoro è tra le più importanti nel settore dati relativo al mondo automotive. Spaziamo dalla creazione anagrafica del veicolo, all’identificazione telaio (Tramite accordi ws con le case auto), alla determinazione del valore residuo attuale e forecast, e recentemente col valore spot presente su internet (B2B chiaramente). Esempio concreto, tra un paio di settimane andrò a Francoforte nella sede di una casa auto a provare un veicolo che uscirà tra 7/8 mesi, durante queste presentazioni abbiamo una parte dedicata all’engineering, una parte dedicata alla strategia commerciale che metteranno in piedi, al mix di vendita, alla quota di mercato che ambiscono, etc. fino appunto alle prove dinamiche su pista. Da queste presentazioni traggo diversi spunti che condividerò a livello europeo con i miei colleghi e diamo diverse indicazioni all’Analyst e all’editor che poi attraverso un tool statistico vanno a proporre diverse curve di deprezzamento che verranno infine validate. Questi valori banalmente servono come riferimento verso chi erogherà un credito legato all’auto: finanziarie, banche, assicurazioni, flotte, le stesse case auto.
(se vuoi ti mando in pm un paio di videointerviste che ho rilasciato a riviste di settore, dove affronto un paio di tematiche interessanti). Infine creiamo diversi applicativi basati sui nostri dati destinati a settori ben definiti (Fleet&Finance piuttosto che Bodyshop&Insurance, etc.)

Considera che io sono uno dei pochi che ha vissuto il passaggio dalla precedente proprietà a quella attuale, che è accaduto 8 anni fa, quindi sono tecnicamente considerato già una memoria storica e ho contribuito a tutti i processi che riguardano il paese, anche grazie a questo sono considerato persona di fiducia, e mi hanno quindi incaricato di seguire tutto ciò che è legato al Compliance per l’Italia e su queste ne rispondo direttamente al Legal che sta a Londra e non al mio capo (è una tutela che l’azienda si pone per evitare eventuale corruzione del responsabile del paese), insomma è un ruolo parecchio articolato

Magari, volentieri. Mandami pure i link in PM.
Siete dei ricchi di merda, fanculo


- Impiego Attuale: Calcolista strutturale meccanico per Turbine idrauliche e Valvole di impianto.
- Titolo di studio: Triennale Ing. Meccanica
- Provincia/Regione di lavoro: Vicenza
- CCNL e livello: Impiegato Metalmeccanico Lv5
- RAL: dai 26k ai 27k
- eventuali benefit: mensa (un primo+secondo a 1.5€)
- punti positivi/negativi e spunti di riflessione sull'attuale lavoro: Contante che ho finito a ottobre scorso l'apprendistato di 3 anni dopo 6 mesi di stage (è il mio primo lavoro appena finita l'uni). Attualmente "sottopagato", un calcolista si dovrebbe aggirare sui 1700/1800€ netti, ora non è un bel momento per chiedere l'aumento, anche perchè l'idroelettrico è un pò in merda, verso fine anno, a chisura di certi progetti vedrò il da farsi; tuttavia il posto di lavoro è stra-tranquillo, arrivo "quando voglio" nessuno rompe il cazzo ed è il lavoro che ho sempre voluto da quando iniziai ingegneria.

[QUOTE=FPS Doug;19539781]

praticamente o vado al sole disoccupato e me ne sto con la pioggia ed il cibo di merda ma col lavoro :asd: [/QUOTE]

Siccome questa non penso sia solo la mia probabile situazione futura, ma quella di tanti, chiedo a chi ha scelto una delle due opzioni come valuta la sua scelta.

Tornerebbe indietro? Ci sono compromessi?

Io sinceramente amo il bel paese. Erasmus nei paesi bassi e vari viaggi mi hanno convinto che l’Italia è insostituibile da un punto di vista di “materie prime”: clima, cibo e modo di fare delle persone. Forse Spagna, Grecia, Portogallo o qualche zona della Francia. Non che cambi comunque molto la situazione lavorativa. Le nazioni produttive sono le piu’ merdose.

[QUOTE=D.D.R.;19542083]L’azienda per cui lavoro è tra le più importanti nel settore dati relativo al mondo automotive. Spaziamo dalla creazione anagrafica del veicolo, all’identificazione telaio (Tramite accordi ws con le case auto), alla determinazione del valore residuo attuale e forecast, e recentemente col valore spot presente su internet (B2B chiaramente). Esempio concreto, tra un paio di settimane andrò a Francoforte nella sede di una casa auto a provare un veicolo che uscirà tra 7/8 mesi, durante queste presentazioni abbiamo una parte dedicata all’engineering, una parte dedicata alla strategia commerciale che metteranno in piedi, al mix di vendita, alla quota di mercato che ambiscono, etc. fino appunto alle prove dinamiche su pista. Da queste presentazioni traggo diversi spunti che condividerò a livello europeo con i miei colleghi e diamo diverse indicazioni all’Analyst e all’editor che poi attraverso un tool statistico vanno a proporre diverse curve di deprezzamento che verranno infine validate. Questi valori banalmente servono come riferimento verso chi erogherà un credito legato all’auto: finanziarie, banche, assicurazioni, flotte, le stesse case auto.
(se vuoi ti mando in pm un paio di videointerviste che ho rilasciato a riviste di settore, dove affronto un paio di tematiche interessanti). Infine creiamo diversi applicativi basati sui nostri dati destinati a settori ben definiti (Fleet&Finance piuttosto che Bodyshop&Insurance, etc.)

Considera che io sono uno dei pochi che ha vissuto il passaggio dalla precedente proprietà a quella attuale, che è accaduto 8 anni fa, quindi sono tecnicamente considerato già una memoria storica e ho contribuito a tutti i processi che riguardano il paese, anche grazie a questo sono considerato persona di fiducia, e mi hanno quindi incaricato di seguire tutto ciò che è legato al Compliance per l’Italia e su queste ne rispondo direttamente al Legal che sta a Londra e non al mio capo (è una tutela che l’azienda si pone per evitare eventuale corruzione del responsabile del paese), insomma è un ruolo parecchio articolato[/QUOTE]

Che cazzo di figata (scusate il termine)

In tutto questo…solo 45 di Ral??

[QUOTE=N’uovo;19547090]Siccome questa non penso sia solo la mia probabile situazione futura, ma quella di tanti, chiedo a chi ha scelto una delle due opzioni come valuta la sua scelta.

Tornerebbe indietro? Ci sono compromessi?

Io sinceramente amo il bel paese. Erasmus nei paesi bassi e vari viaggi mi hanno convinto che l’Italia è insostituibile da un punto di vista di “materie prime”: clima, cibo e modo di fare delle persone. Forse Spagna, Grecia, Portogallo o qualche zona della Francia. Non che cambi comunque molto la situazione lavorativa. Le nazioni produttive sono le piu’ merdose.[/QUOTE]

Guarda, io soffro sempre di piu’ la mancanza delle ‘materie prime’, come le definisci. Con un’eccezione pero’: le persone.

Sono abbastanza convinto che tra 5 anni potrei tornare in Italia ed avere un ottimo lavoro, pagato benissimo e fare la bella vita
Ma solo l’idea di vivere attorniato dagli italiani - e lavorare con loro - mi fa venire il volta stomaco

[QUOTE=luckyluke81;19547290]Che cazzo di figata (scusate il termine)

In tutto questo…solo 45 di Ral??[/QUOTE]

Da quando sono qui il bonus l’ho sempre preso, con quello e gli award alla fine tocco i 50, somma il fatto che poi ogni anno abbiamo l’adeguamento all’inflazione europea, alla fine come retribuzione sono in linea con il mio inquadramento. Sicuramente potrei guadagnare di più, ma come detto ora abbiamo un presidente che guarda molto al benessere del dipendente soprattutto per quanto riguarda la flessibilità ed ho davvero un’autonomia molto elevata, diciamo quasi totale. Quello che in parte mi ruga è la mancanza della macchina aziendale, ma quella è una cosa locale, dato che il precedente country manager combinò un casino.

[QUOTE=D.D.R.;19547394]Da quando sono qui il bonus l’ho sempre preso, con quello e gli award alla fine tocco i 50, somma il fatto che poi ogni anno abbiamo l’adeguamento all’inflazione europea, alla fine come retribuzione sono in linea con il mio inquadramento. Sicuramente potrei guadagnare di più, ma come detto ora abbiamo un presidente che guarda molto al benessere del dipendente soprattutto per quanto riguarda la flessibilità ed ho davvero un’autonomia molto elevata, diciamo quasi totale. Quello che in parte mi ruga è la mancanza della macchina aziendale, ma quella è una cosa locale, dato che il precedente country manager combinò un casino.[/QUOTE]

Beh si, però per il lavoro che fai ed il grado di autonomia che hai, e quindi conseguentemente di responsabilità, mi sembra sottoretribuito, dal mero punto di vista economico…

[QUOTE=N’uovo;19547090]Siccome questa non penso sia solo la mia probabile situazione futura, ma quella di tanti, chiedo a chi ha scelto una delle due opzioni come valuta la sua scelta.

Tornerebbe indietro? Ci sono compromessi?

Io sinceramente amo il bel paese. Erasmus nei paesi bassi e vari viaggi mi hanno convinto che l’Italia è insostituibile da un punto di vista di “materie prime”: clima, cibo e modo di fare delle persone. Forse Spagna, Grecia, Portogallo o qualche zona della Francia. Non che cambi comunque molto la situazione lavorativa. Le nazioni produttive sono le piu’ merdose.[/QUOTE]

Io sono andato in Australia anche per questi discorsi :asd:
Stipendi più alti, clima buono per me, cibo eccellente e gente a posto.

[QUOTE=N’uovo;19547090]Siccome questa non penso sia solo la mia probabile situazione futura, ma quella di tanti, chiedo a chi ha scelto una delle due opzioni come valuta la sua scelta.

Tornerebbe indietro? Ci sono compromessi?

Io sinceramente amo il bel paese. Erasmus nei paesi bassi e vari viaggi mi hanno convinto che l’Italia è insostituibile da un punto di vista di “materie prime”: clima, cibo e modo di fare delle persone. Forse Spagna, Grecia, Portogallo o qualche zona della Francia. Non che cambi comunque molto la situazione lavorativa. Le nazioni produttive sono le piu’ merdose.[/QUOTE]

Barcellona miglior mix in Europa so far

- Impiego Attuale
In pratica programmatore C (che di culo è l'unico linguaggio che ho usato in università a parte che nei corsi di OOP, ProgWeb e DB).
Lavoro come consulente in un'azienda GRANDE italiana.

- Titolo di studio
Laurea Triennale (sad_trombone.mp3) in Informatica conseguita in tempo ma con un punteggio modesto

- Provincia/Regione di lavoro
Torino

- CCNL e livello
Commercio penso quarto?? o quinto?? boh non mi ricordo. Sono partito dal settimo (non Torinese )

- RAL
24k + un tot al mese di rimborsi di trasferta (come spiega MiStO più in alto ma purtroppo non la cifra che dice lui ) + buoni pasto per ogni giorno lavorato il mese prima.
Diciamo che mi pago le spese e forse metto da parte qualcosa, ma niente auto, niente viaggi. Passo il tempo libero giocando al PC e il weekend qualche birra con gli amici al pub.

- eventuali benefit
Notebook (mezzo pacco) per lavorare che comunque lascio in ufficio. E un fantomatico Fondo Est su cui non mi sono ancora informato molto ma dovrebbe essere una cosa medica e non sono malato, quindi ok.

- punti positivi/negativi e spunti di riflessione sull'attuale lavoro
Positivi beh ci metto solo (?) 20 minuti da casa a lavoro, se arrivo 10-15 minuti dopo non succede niente e comunque si è molto flessibili (cioè metti che un giorno devo uscire 2 ore prima non c'è problema: le recupero mezz'ora qui e mezz'ora lì oppure le segno di permesso quando compilo le ore a fine mese. oppure metti che mi sono dovuto trattenere un'ora in più la sera, il venerdì me la recupero uscendo prima). Straordinari se si fanno non si segnano ma si recuperano così, eccetto quando bisogna andare la sera o la domenica per i rilasci in produzione dove mi pagano lo straordinario e segno le ore.
Inoltre l'ambiente lavorativo è davvero piacevole secondo me, perché alla fine siamo un po' dei matti e spesso scatta l'ignoranza
Per questo non ho intenzione di andarmene da lì, nonostante ci sia la possibilità di guadagnare un po' di più, perché ho paura di finire dove bisogna iniziare a lavorare seriamente e non ho voglia

Di negativo c'è che non ho l'impressione che il lavoro che facciamo serva a qualcosa tangibilmente, ma se ce lo danno da fare suppongo di si... quindi per me è tutto un dimmi quale è il problema e te lo provo a risolvere come mi riesce (quindi BENISSIMO perché sono un programmatore BRAVISSIMO e col C me la cavo ALLA GRANDE ) al grido di basta che funzioni.
Però le volte in cui ho libertà creativa (ad esempio quando devo creare delle utility ad uso nostro) mi diverto a fare le cose bene, giusto per dimostrare che non sono così stupido come si potrebbe pensare .

Spunti di riflessione? Questo è il mio primo lavoro ed è il quarto anno che sono qui (ho iniziato ad Agosto 2014 dopo l'università) e ho capito che comunque non ho voglia di fare niente in generale, proprio non mi interessa dover fare qualcosa. Quindi faccio questo perché mi è capitato e mi serve lo stipendio per aiutare i miei, ma una volta che non servirà più o trovo uno scopo o non lo so... ma è un discorso da Addio.
- varie ed eventuali
boh! fate che chiedere, se volete

Se sembra che non abbia tutte le idee chiare sul mondo del lavoro è un'impressione corretta probabilmente . Mi basta che quello che faccio vada bene a chi me lo dà da fare e vedere lo stipendio a fine mese sul conto.

[QUOTE=Ice Feanor;19547384]Guarda, io soffro sempre di piu’ la mancanza delle ‘materie prime’, come le definisci. Con un’eccezione pero’: le persone.

Sono abbastanza convinto che tra 5 anni potrei tornare in Italia ed avere un ottimo lavoro, pagato benissimo e fare la bella vita
Ma solo l’idea di vivere attorniato dagli italiani - e lavorare con loro - mi fa venire il volta stomaco[/QUOTE]

Come mai? Io all’estero, a livello generale, non mi sono mai trovato benissimo. Manca quel substrato culturale comune che mi fa andare d’accordo anche con gente con cui non ho molto da spartire. Il calore umano, un modo di fare godereccio, il non essere troppo politically correct ecc.

Cosa non ti piace dell’italiano (fermo restando la difficoltà di un discorso del genere)? Dai, non dirmi che a Bologna non ci vivresti, essere umani compresi :asd:

[QUOTE=Barlume;19547411]Io sono andato in Australia anche per questi discorsi :asd:
Stipendi più alti, clima buono per me, cibo eccellente e gente a posto.[/QUOTE]

cibo eccellente? Questo non lo sapevo.

A me gli austrialiani sembrano americani sostanzialmente, magari meno arroganti. Poi in Australia non c’è Storia, e questo mi dà da fare. Mi piacciono le città storiche.

[QUOTE=luckyluke81;19547423]Barcellona miglior mix in Europa so far[/QUOTE]

A Barcellona ci sono buoni stipendi e possibilità lavorative?

[QUOTE=luckyluke81;19547407]Beh si, però per il lavoro che fai ed il grado di autonomia che hai, e quindi conseguentemente di responsabilità, mi sembra sottoretribuito, dal mero punto di vista economico…[/QUOTE]

E’ vero quello che spesso si dice ovvero che se vuoi salire di RAL devi cambiare ogni 2/3 anni. Io non cambio per paura del cambiamento, ma oggettivamente qui mi trovo molto bene e per quanto riguarda il lavoro flessibile in Italia per 9 aziende su 10 è pura utopia.

Tieni comunque presente che gli stipendi “grossi” li vedi quando diventi dirigente