È un tema abbastanza noto ed anche dibattuto ma devo dire che non ho recepito soluzioni che mi sembrino plausibili.
Mi sto riferendo all’automazione sia fisica che “Office” che prendo atto nelle realtà produttive mi sembra stia avanzando di gran passo in scia ai recenti progressi tecnologici noti e che di fatto potrebbe realizzarsi molto prima del pensato.
Sarei interessato a conoscere le vostre opinioni a riguardo, e nello specifico come sarà sostenuta la fonte reddituale di tutta quella fascia di popolazione che sarà per forze di cose più o meno superata dalle macchine.
Si parla spesso di reddito universale ma come sarebbe implementato nello specifico?
Si crea un sussidio fisso per chi sceglie di non lavorare?
Vedrei numerosi problemi a riguardo, in primis che non potrebbe essere graduale, ma yes/no nel senso che una persona o decide di lavorare oppure no, e nel caso non lo faccia il sussidio dovrebbe essere sufficiente per coprire tutte le spese mensili.
Altro problema, sarebbe la difficoltà del re insediamento dopo tot anni di inattività.
Ancora la gestione di questa spesa nel complesso molto importante in bilanci di Stato già poco sostenibili in ottica futura.
Infine la eventuale delocalizzazione dei centri produttivi automatizzati e centralizzati in paesi terzi, col rischio di totale implosione della sostenibilità di poco prima.
Insomma mi sembra uno scenario molto complesso da gestire.
Mi pare ovvio che non verrà sostenuta che è d’altronde come si è sempre fatto nella storia.
Prima verrà lasciata in balia di se stessa sperando che spontaneamente le persone trovino alternative lavorative o possano in un qualche modo tirare a campare arrangiandosi, poi quando i numeri saranno troppo grandi per ignorarli e diventerà un problema sociale, allora la politica (di destra) se ne occuperà rendendoli prima mediaticamente nemici della patria perchè improduttivi e poi creerà politiche per esiliarli, togliergli diritti o in ultimo anche eliminarli in base al momento/contesto storico in cui saremo.
Fa abbastanza ridere, ma 10 anni fa il verbo era “learn to code” su internet e ora è “learn a trade”
Anche se c’è da dire che forse noi siamo “fortunati” in Italia perché essendo indietro con i trend & innovazione può darsi che vivremo questo dramma sociale qualche anno dopo.
C’è anche da dire che forse in parte si risolverà da se, i data center per l’AI sono insostenibili e il problema andrà sempre a peggiorare.
Se parliamo di energia non basta per nulla che spacciano per futuro
non solo l’ IA , crypto e auto elettriche
Ma non c’è da ridere , se implode questo modello di futuro perchè non trovano di far funzionare mini reattori o la fusione quello che può succedere è ancora peggio perchè non c’è un piano B
Pensate che succede se nel 2035 inizia a funzionare tutto ad intermittenza.
BOOOOOOOOM
P.S
e qui siamo in prima linea
Il crollo del secolo lo chiameranno IL GRANDE BLACK OUT
Tenderei a trovarmi d’accordo con @qund , a meno dell’introduzione nella civilità di un nuovo impulso filosofico umanista in cui la persona sia percepita come importante in quanto tale nessuno funzionalmente introdurrà schemi di mantenimento economici senza visibile e calcolata corrispondenza, difatti non mi pare casalinghe ed assistenza familiare sia compensata, il sistema piuttosto attinge parassitamente da essi e accompagna solo se indotto; probabilmente cambieranno sostanzialmente le funzioni d’interpretazione dei ruoli umani nella società, come già accaduto e come evidentemente in corso d’opera, e difatti il dog-sitter è diventato un mestiere a tutto tondo e c’è gente capace di generare un reddito personale riprendendosi mentre guarda video terzi, come una sorta di massificazione dell’intrattenitore come mestiere, passaggi della contemporaneità. Ma sarà sufficiente ? Probabilmente no. Il problema sostanziale sarà la progressiva mancanza di ruoli sociali da ricoprire, e capaci di offrire riconoscibilità di gruppo, fondamenti della coesione sociale.
Ed in ogni caso nessun sistema sopravvive ad un esponenziale quale questo sistema economico prevede, anche per un valore moltiplicativo molto basso, sembra così possa essere solo perchè gli umani vivono 5 minuti e cambiamenti rapidissimi appaiono graduali rispetto all’aspettativa di longevità.
Socialmente allo stato attuale mi aspetterei simultaneamente un calo della popolazione ed una riduzione futura dell’aspettativa di vita, come momentanea compensazione, perchè anche se non servirà a molto un tentativo di bilanciamento avverrà comunque.
A me fa sorridere che Bill Gates e altri, negli ultimi 5/10 anni, abbiano parlato di reddito universale, come fossero persone illuminate, senza però approfondire come implementarlo perché richiederebbe andare contro il sistema attuale.
Ne hanno parlato come una possibile soluzione per le disuguaglianze crescenti e la disoccupazione tecnologica, ma lo hanno fatto sempre entro i confini di un discorso filantropico o futurista, mai come reale proposta politica o economica. Perché un reddito universale autentico e sostenibile non può coesistere con le regole del capitalismo così come le conosciamo oggi. Ne minerebbe le fondamenta stesse, basate sulla necessità del lavoro come condizione di sopravvivenza e sulla produzione di profitto come scopo ultimo dell’economia.
Sarebbe un ritorno verso l’ideale comunista, con una comunità che garantisce a tutti non solo il necessario per vivere, ma anche il tempo e le risorse per realizzarsi come esseri umani.
Questo reddito dovrebbe essere scollegato dalle fluttuazioni del mercato, protetto dall’inflazione e dalle speculazioni, e calibrato in modo da garantire una vita dignitosa anche in caso di crisi economiche.
Dovrebbe prevedere la possibilità, per chi volesse, di svolgere comunque un lavoro per incredementare il proprio benessere economico o la realizzazione personale. Si parla di una società ideale, dove la povertà dovrebbe essere assente, almeno quando ricevi questo reddito (poi chiaramente dipende dall’uso che ne fai… se dopo 2 giorni ti sei bruciato tutto alle slot machine…).
Insomma non sarebbe come l’introduzione del reddito di cittadinanza del M5S, ma una rivoluzione culturale, sociale ed economica.
E dubito anche che possa essere introdotto gradualmente, perché il mondo è pieno di persone che abbandonerebbero il proprio posto di lavoro se potessero.
Beh, si, come ogni sistema di distrubuzione richiede un generale regime di disciplina, organica e non coercitiva, per rimanere vigente e strutturato, quindi ogni cambiamento in merito dovrebbe come primo assunto proteggersi culturalmente da contaminazioni individualiste per preservarsi. Non facile come precondizione costituente.
Ma il problema fondamentale di base rimane valutare quanto per un umano siano importanti gli altri suoi simili, cosa possa fare per ovviarne alle necessità dell’interazione.
Io scommetto che ci sarebbero molte persone contrarie per partito preso (perché incapaci di concepire una società diversa) oppure perché timorosi di perdere i propri privilegi/poteri o entrambe le cose.
Prendiamo gli imprenditori, i dirigenti, ecc.
Le aziende potrebbero restare private in un sistema che prevede il reddito universale per tutti?
E che, in teoria, lo Stato deve poter preservare slegandolo dalle logiche di mercato, dall’inflazione o comunque delle iniziative dei privati?
Beh, il denaro, ed il suo valore, è convenzionale, una mera metrica di scambio, il vero problema è la creazione e distribuzione dei beni, i sistemi centralisti comunisti hanno reiteratamente fallito in questo e ciò ha prodotto distorsioni crescenti nelle loro catene di produzione; ma può essere che ciò fosse dovuto a carenze tecniche della supervisione. Da tenere presente poi pure il sentiero di minore resistenza sarà quello perseguito, anche se non fosse il migliore, quindi modelli troppo complessi per quanto funzionali non trovano facile applicazione.
Il capitalismo sta al contempo generando progressiva disallocazione man mano il suo punto di forza, l’autoverifica disintermediata e la scelta dei singoli, cede il passo al controllo dei sistemi per consorziazione oligarchica.
non vedo l’ora di vedere tutta quella parte di mid-managment che principalmente fanno call e mandano email tutto il giorno essere lasciata a casa perché sostituita dall’intelligenza artificiale
bisognerebbe guardare anche le nuove assunzioni, magari licenziano per una posizione ma ne assumono per altre, e guardare l’aggregato per tutto il comparto tech vedendo se il bilancio totale è positivo, negativo o piu o meno costante
Vediamo un po… Sfera di cristallo oh sfera di cristallo, dammi il tuo responso: licenziano e basta per mantenere solo alti i profitti o licenziano perchè assumono millemila nuove persone?
Indovina indovinello
Nonostante i licenziamenti, molte aziende continuano a pubblicare offerte tech: alcuni report segnalano che i posti di lavoro tech aperti sono aumentati anno su anno in certe aree. RED Global+2Technical.ly+2
Robert Half segnala che molte posizioni tecnologiche (sviluppatori software, sicurezza, database, supporto IT) mostrano tassi di disoccupazione ben al di sotto della media nazionale, suggerendo che la domanda per competenze specializzate rimane forte. roberthalf.com
Secondo il Bureau of Labor Statistics (BLS), le professioni in “Computer and Information Technology” sono previste crescere molto più rapidamente della media per il prossimo decennio (2023-2033). bls.gov
Tuttavia, il mercato dell’assunzione è più selettivo rispetto ai periodi “gonfi” del boom tech: si cerca più spesso competenze specifiche (es. AI, sicurezza, cloud) che ruoli generici. Pomeroy+2roberthalf.com+2
Vi è un rallentamento nell’assunzione di entry level rispetto al passato: ad esempio, l’assunzione di neolaureati presso le grandi aziende tech è diminuita del 50% rispetto al 2019, secondo un report. sfstandard.com
oh belle notizie per me che sto nel mondo IT, ma l’amministrativo X che viene rimpiazzato dal un IA agent?
Non è che sti colossi lincenziano 10k di sviluppatori software e basta eh
Licenziano la Signora Rossi che ha 55 anni, quindi ancora è lontana dalla pensione e della quale riguardo la funzione lavorativa è arrivato l’ultimo prodigio tecnologico che può soppiantarla, che non chiede l’aumento, che non si ammala e che non si lamenta
Aumentano i posti tech tanto da compensare decine di migliaia di lavoratori licenziati? E i posti che aumentano sono di qualità quindi con salari medio alti o come in italia che quando aumentano i posti di lavoro sono shit jobs?
IT… Peccato che licenziano 20k persone quindi appare improbabile che licenzino 20k posizioni per assumere gli stessi numeri solo nell’IT
Ancora… 20k licenziamenti verrano sostituiti tutti da posti nell’IT?
Questo rafforza l’idea che 20k licenziamenti non possano essere stati decisi in funzione di una riorganizzazione che preveda pari numeri in assunzioni
Comunque in generale possiamo anche sperare che sia come dici tu e vedere questi licenziamenti di massa in modo positivo, tuttavia quando in tutti gli altri casi precedenti sono avvenuti questi licenziamenti gli obiettivi erano i soliti: “spendig review lineare”, “mantenere profittivoli i dividendi degli stakeholder” e “riorganizzazioni aziendali”.
Insomma, queste notizie di licenziamenti di massa sono sempre state delle inculate e quindi vien da se che sia più logico temerli e essere negativi piuttosto che sperare che sia una notizia in un qualche modo positiva.
Se una macchina fa il lavoro di x persone, credo sia giusto tassare la ricchezza prodotta dal lavoro artificiale per renderlo simile nei costi al lavoro umano e poi ridistruire alle persone.