Regno di Napoli now, la secessione è alle porte

capolavoro :lode:

Si ma ripeto, leggetelo quello che scrivo :asd: ho sottoscritto che a sud a parte i regnanti che si godevano i loro soldazzi abbondanti, tolta Napoli (e in parte un po’ Palermo che da grande città ed ex capitale comunque aveva i suoi commerci e le sue ricchezze) era tutto in disarmo. Il Sud non aveva le pezze al culo: le avevano i cittadini ma i regnanti no, semplicemente non investivano per lo sviluppo del proprio regno (e in Sicilia non investivano proprio).

Conoscevo e ci sono dei passaggi che, ma vado a memoria di quelle letture che citavo, non mi tornavano. Ma non ho ancora recuperato i volumi per poter parlare con più certezze, un conto è ricordarsi di aver letto che, un conto è avere i passi davanti.

Esatto: come qualcuno ha pure sottolineato c’erano gli inglesi di mezzo. Senza la loro copertura manco ci sarebbero arrivati in Sicilia, la marina il Regno delle Due Sicilie l’aveva e manco scarsa. Questi in mille su due barconi che manco gli immigrati di oggi scendono belli belli a Marsala e fanno il bello e il cattivo tempo imperversando per l’isola? Semplice, i siciliani lo accolsero come un liberatore, almeno inizialmente, ma ben presto certi ambienti si pentirono di aver consentito a certe cose di mettersi in moto. La dittatura garibaldina in Sicilia fu tutt’altro che tenera, ma comunque alla fine delle cose egli si ritrovò le redini siciliane in mano, e un appoggio sottobanco di nobili e di proprietari terrieri in cambio di certe “garanzie”. Garanzie che evaporarono seduta stante allo storico “Obbedisco”: venne, vide, “vinse” e se ne lavò anche le mani subito dopo. Non meraviglia che tolta Marsala che ancora oggi lo celebra come una leggenda, nel resto della Sicilia non ci sia tutto questo culto della figura di Garibaldi che c’è nel resto d’Italia.

Stavano talmente tutti così bene sotto il governo illuminato ed avanzatissimo del Regno delle Due Sicilie, noto anche per la lungimirante politica estera, che tra ribellioni, volontari, defezioni e diserzioni a momenti Garibaldi si trovava a comandare più uomini di quelli da combattere. :rotfl:

Io ho qualche ricordo vago di una nave che doveva pattugliare le coste ma erano in ritardo e sti qua arrivano, sbarcano e nessuno si accorge di nulla per ore.

:rotfl:

Nullafacenti anche all’epoca :rotfl:

sento odore di autonomia differenziata :unsisi:

l’unica differenziata che san fare a Napoli :sisone:

In realtà la marina Borbonica si schierò fin da subito con Garibaldi e i Savoia perché avevano capito subito l’andazzo :asd:

Sì chiaro, solono d’accordo, infatti ho sottolineato che non fosse il tuo caso, ma volevo solo inquadrare il discorso in generale, discorso che spesso porta alle conclusioni tipo il Regno delle due Sicilie che colonizza la Luna.

Ma più delle litografie della library of the congress americana che certificano il tentativo di colonizzazione da parte di Pulcinella uno che vi deve portare :dunno:

https://www.loc.gov/item/2012646033/

TANTI AUGURI PRINCIPE DE CURTIS TOTÒ PROPRIO OGGI È IL TUO COMPLEANNO MODESTAMENTE LO NACQUI VIVA NAPOLI

One man punchinello

Quello UK è un bel pezzo di infame, picchia sempre la moglie Judy

A Padova si insegnava Astronomia dal dodicesimo secolo. Hai presente Galileo Galilei?

Le tavole amalfitane, sempre del dodicesimo secolo…

Non lo so, ma ci credi anche a quello che scrivi?

si ma lui intendeva in lingua napolitana, essu’ anche voi :asd:

Ma meta’ di quella roba sono false o cazzate, anche solo tipo:

mecojoni.jpeg

:rotflfast:

:rotfl:

a Pitò, da “sudista” vorrei darti una mano, ma dove cazzo hai preso 'sta lista? :asd: il primo expò è del 1851, quello di Parigi per l’esattezza del 1855 :mumble:

bhe traguardi inarrivabili tutt’oggi

Quindi avremmo un quadro strategico nella penisola con un fronte popolare secessionista nell’Italia del Sud, una Repubblica Italiana Padana al Nord ed un governo centrale impelagato nel tentativo di tenere assieme il paese, sostanzialmente una versione europea della guerra civile yemenita. :asd:

Ah, e comunque il primo Codice Marittimo è il Ordinamenta et consuetudo maris del 1063, in dibattibile concomitanza con le Tabula Amalphitana, riguardanti comunque lo stesso argomento, quindi frutto si delle menti illustrissime nondimeno dell’Italia del Sud secondo le attuali consuetudini geografiche ma circa 100 anni prima della fondazione del Regno di Napoli proprio.