Quella volta che avete mangiato di merda

Che possa capitare di mangiare male non è infrequente.

Per gli standard nostrani poi, è subito urgente definire “male”

Ma si sa che col cibo è anche una questione di fame.

Però può capitare di mangiare veramente da schifo, raro sicuramente, ma può capitare. E non ti puoi tirare indietro.

Cioè proprio al confine dell’intossicazione.

Tipo essere invitato a pranzo dai genitori di una ragazza appena conosciuta e ti servono una fetta panata palesemente avariata, che nonostante la frittura ai confini del carbonato, ti trovi sto piatto che emana un fetore già a mezzo metro.

Però ti pare brutto, minchia c’è la tipa che ti guarda con due occhioni, i capelli bagnati dal mare, tu hai tipo 15 anni, i suoi genitori sorridenti che ti dicono “cos’è non ti piace?” cazzo fai, ingoi e abbozzi, ogni boccone una tortura, cerchi di smorzare masticando a lungo, ma hai tipo i conati, ma sorridi, “si signora, buona dai, c’avrebbe mica del limone, tipo una decina” a metà fetta che pare ancora un’eternità ti bevi mezzo bicchiere di aceto con mossa kansas city, nel mentre la ragazza con due tette da competizione ti sorride.

Arrivi al bordo della fetta che pare cuoio, cerchi di masticarlo ma hai già la lingua sfatta.

Porca puttana il peggior piatto mai mangiato in vita mia.

Cosa non si faceva per un sorriso.

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Ragusa Ibla
Ho ordinato degli spaghetti alle vongole
Aspettato tipo 1 ora e mezza per una roba immangiabile tipo pasta mezza scotta con olio prezzemolo e un po’ di vongole gettate sopra

Eataly :asdsad:

Cazzo, ho perso il conto di quanto ho mangiato di merda nella mia vita.
E di quante volte ho abbozzato per non offendere chi aveva preparato “con tanta perizia” quel cibo degli dei.
Dei bestemmiati, però.

Un giorno mio padre mi mandò a sistemare il pc del figlio di uno dei suoi amici (che poi, anni più tardi, scoprii essere tipo molto molto losco, guardone, molestatore seriale e via dicendo). Sperando di tirar su un paio di banconote da 10.000 lire, vado e mi sbatto mezza mattina con i driver della scheda audio che non ne vogliono sapere di caricarsi (himem e emm386 anyone?) e credo di esserci riuscito, quando si fa l’ora di pranzo e mi invitano a restare.
Faccio letteralmente di tutto per non restare (spazzatura e disordine ovunque, il proprietario del pc - che ha un paio di anni meno di me - mangia qualche cosa e butta a terra i resti, panni sporchi ammassati negli angoli della stanza.. un disastro che camera mia in confronto era un albergo a 5 stelle), ma il problema è che sono a piedi a 15 km da casa e mi fregano dicendo: mangi e poi ti portiamo. Io sarei anche andato a casa a piedi, ma speravo ancora nelle banconote quindi tocca accettare.
Mi servono un piatto di qualche cosa che non ricordo, ma la polenta quella la ricordo bene, con grumi ENORMI e così salata che mi scricchiolavano i denti per i grani di sale non sciolto. Unica nota positiva la sorella maggiore del tizio, carina ma anche lei trasandata di brutto. Cmq non mi caga nemmeno di striscio appena scopre che sono “il mago dei computer”. Mai una gioia.
Tornato a casa volevo vomitare.

Una volta in fiera a milano, in un self affollatissimo, prendo un piatto di penne liscie al ragù. Inizio a mangiare ci trovo dei vermi bianchi enormi. Era buona comunque, finii di mangiare la pasta, minchia avevo fame, spostai i vermi a lato del piatto, belli cicciotti devo ammettere, lo posai in bella vista e me ne andai, tempo 5 minuti sentii un brusio in lontananza, “ahhhh” tutti agitati io boh. :asd:

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“Pizzeria allo scoiattolo” da qualche parte nelle vicinanze di Canazei, ma potrei sbagliarmi, 12 anni fa.

Non capimmo se l’impasto della pizza fosse quello a base di farina o quello a base di ceramica, dto che avevano la stessa consistenza.

E soprassediamo sul padrone-pizzaiolo-barista-cameriere coi vestiti macchiati del 1830.

:afraid:

Sono ospite al campeggio dai genitori della mia ragazza per qualche giorno. Sua sorella, siccome ci sono anche dei loro amici nelle vicinanze, vuole fare la mangiatona di pesce. Io non mangio pesce e già mi girano i coglioni, “andate voi”.

“Ma dai, andiamo da Zia Seconda” (vicino a baratti) “fanno anche la pizza ed è pure buona”. Mi convincono. Non ho MAI, e dico MAI (in caps) mangiato una roba più disgustosa di quella pizza. Nemmeno in ungheria nei primi anni 90, che manco sapevano cosa cazzo fosse la pizza. Se fosse stata una roba surgelata da supermercato ne avrebbe guadagnato. Non ho neanche finito la prima fetta. Resto senza cena, umore nero per tutta la serata, mi sforzo di prendere il caffè alla fine ma faceva cagare pure quello.

Ultima beffa. Dopo un quarto d’ora di discussioni decidono di pagare alla romana. Quasi 30 euro per essere andato a letto senza cena.

Auguro a tutto il personale di quel posto che il locale gli vada a fuoco e che l’assicurazione si riufiti di pagare.

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in b4 “thread della merda”

EDIT contribuisco anche io, ma come autore del nefando pasto

Avevo 16 o 17 anni e con la fidanzatina dell’epoca si facevano le prime timide serate con la casa libera (ergo, si passavano un paio d’ore in casa da soli a ciulare)
In via del tutto eccezionale una sera ho casa libera per cena e la invito. Il problema è che non avevo pensato assolutamente al menu della cena ne’ al fatto che avrei dovuto fare la spesa. Apro gli stipetti della cucina e assemblo davanti ai suoi occhi “un’insalata estiva” composta da:

  • Pomodori
  • Fagioli in scatola
  • Manzotin con gelatina

“et voilà!” per completare il servizio di merda assemblai il tutto in una di quelle ciotole di alluminio dell’ikea..il risultato sembrava in tutto e per tutto cibo per cani :rotfl:

non mi mandò a quel paese perchè mi voleva proprio bene :asd:

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ho un amico col pallino della cucina, a cui piace sperimentare ed è cintura nera di pasta fatta in casa, con una discreta propensione al FAFO.

Le lasagne di ragù bianco al caffè penso sia una delle cose più merdose che abbia mai mangiato. :asd:

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La mia esperienza culinaria peggiore risale al tempo del primo lavoro.
Lavoravo in un piccolo studio (una decina di persone) ed eravamo tolti i due capi tutti giovani neolaureati.
Il posto di lavoro era iper-stress ma tra noi eravamo molto affiatati e ci si voleva bene, ed erano nate quelle dinamiche un po’ da compagnia tipo ogni tanto qualcuno dal niente portava un dolce in ufficio per tutti ecc.

Ce n’era una veramente bravissima a fare i dolci che aveva portato una cheesecake alla pesca che era favolosa, ci siamo presi bene e iniziato a fare commenti “dovremmo farlo più spesso” “si si almeno una volta a settimana un dolce ce lo meritiamo” ecc ecc
Passa qualche giorno e un’altra collega porta… boh… erano tipo dei budini fatti con il latte e il riso serviti in quelle ciotoline di alluminio da pasticceria, lei era indiana quindi forse un dolce tipico ma non saprei. A ravanarci con il cucchiaino si vedeva il luquido con delle bolle muoversi e al gusto era veramente immangiabile, ma tipo che nessuno è riuscito a finirlo.
Lei fortunatamente l’ha presa sul ridere, per un po’ giustamente nessuno ha portato più un cazzo e io a distanza di anni mi sento ancora in colpa :bua:

Il podio della merda:

1 - vacanza studio in Inghilterra, ero ospitato da una signora che teneva più al cane che a sé stessa. Letteralmente tutto quello che cucinava (o meglio scaldava) ti faceva voglia di rubare la ciotola del cane
2 - centro a Bruxelles, meatballs “consigliatissime”: due polpette immangiabili immerse in una marmellata alle prugne
3 - Napoli, posto acchiappa gonzi certificato ma avevamo sete, ci hanno portato della spazzatura presa dall’umido del vicino, fritta unta e bisunta nell’olio a motore, la peggio porcheria mai mangiata in Italia. Non ricordo il nome (qualcosa che finiva con “frigittoria” quindi era pure la specialità della casa), ma gli ho lasciato una recensione da 1km

a merda, vero, le vacanze studio a Londra.

A me era capitata una maestra elementare che non aveva acqua calda in casa e la sua idea di pasta era servirla scondita con verdure come se fosse un contorno :bleurgh:

what?

chi partecipa a questi programmi e si offre come host per studenti generalmente è gente che ha bisogno di soldi.

Altrimenti chi glielo fa fare di accollarsi un adolescente che a stento parla la lingua in casa per settimane? :asd:

La parte dell’acqua calda comunque è il meno, non gli perdonerò mai la cucina :sisi:

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Cosa cazzo ma come te magni la pasta coi vermi :rotfl: :rotfl:

gelato artigianale dal sapore di gomma da masticare, avuto il cagotto per un mese di fila prima di ristabilizzarmi.

me ne è venuta in mente un’altra (che ho subito)

a Milano c’era un’osteria, in zona navigli, che apparteneva a un’altra epoca.
La proprietaria (e cuoca) era la signora LINA (il locale era chiamato “dalla Lina Orsolina”), che gestiva quel locale dagli anni '60. L’osteria era stata un bar frequentato dalla mala dei navigli, sopravvissuto indenne al boom dell’eroina, alla gentrificazione selvaggia, agli studi degli architetti e dei designer fighetti.
Nel lustro 2008/2013 frequentai anche io quel posto: la Lina alla veneranda età di 90 anni (età in realtà indefinita..ma tanti) si era trovata un compagno privo di corde vocali che parlava con il tipico timbro metallico e aveva iniziato ad accogliere nella sua osteria feste di laurea, ragazzi e ragazze poco più che ventenni che cercavano un luogo sincero in cui poter fare festa senza spendere troppo. La Lina addobbava il locale su richiesta: festoni con scritto “tanti auguri”, “buon natale”, “buon anno” che non venivano mai rimossi accumulando atmosfere festive.
La musica? Un mangianastri con la cassetta, ogni tanto saltava fuori una chitarra e si cantava.
E tutte le sere si finiva con la pasta e fagioli, buonissima, cucinata dalla Lina in una cucina che definire casalinga era un complimento. Alcuni sosteneveano addirittura di avere accesso alla cucina per potersi fare un uovo fritto quando la fame chiamava dopo il terzo amaro..

Insomma, io alla Lina volevo bene, e anche alla sua pasta e fagioli. Fino a quando un’amica peccò di ubris (e forse aveva idealizzato un filino troppo la vegliarda) e decise di organizzare una cena per il suo compleanno con formula menu fisso.

All’arrivo degli antipasti capiamo immediatamente del grave errore commesso:

  • Piatto di salumi di quelli preincartati del supermercato (mortadella, prosciutto cotto, prosciutto crudo) sommersi da un ingente quantitativo di PASSATA DI POMODORO di quelle acide da morire. Uno strano abbinamento :rotfl:
  • Primo piatto con ravioli (del supermercato) al burro e grana grattuggiato (e vabè, quelli me li faccio anche a casa)
  • Secondo piatto scaloppina grigia di maiale con funghi. Scaloppina secca, funghi gommosi. Tutto sbagliato
  • Ciotolone di insalata misticanza (indovinate un po’? quella della busta del supermercato) con troppo sale e aceto. Immangiabile :rotfl:
  • Vino del contadino, ovvero vino fiorito, ovvero vino del cazzo da mal di testa assicurato

e per finire? la rinomata pasta e fagioli, ma pure li la nostra Lina sbaglia clamorosamente col sale e serve un pappone immangiabile.

Conto? Troppo: qualcosa tipo 20 € a testa, ed era il 2012 e la Lina non era famosa per fare scontrini fiscali..insomma una fregatura bella e buona.

Non siamo più tornati da allora, ogni tanto passando li davanti la vedevo arrivare con il suo compagno alla guida di una vespa rossa con lei seduta dietro di lato, come si faceva negli anni '50..non si poteva non volerle bene anche se era evidente che aveva fatto i suoi tempi.

Lina se n’è andata nel 2022, a 96 anni..fino alla fine ha tirato su la serranda. Nel bene e nel male ha comunque accolto tutti nel suo locale ed effettivamente fino al 2012 ci stava ancora dentro con la sua mitica pasta e fagioli della mezzanotte.

Grazie Lina, Milano era un posto migliore con te, nonostante tu mi abbia servito una delle peggiori cene di sempre <3

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che c’entra, i vermi li ho spostati sul bordo, mica li ho mangiati. :asd:

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