me ne è venuta in mente un’altra (che ho subito)
a Milano c’era un’osteria, in zona navigli, che apparteneva a un’altra epoca.
La proprietaria (e cuoca) era la signora LINA (il locale era chiamato “dalla Lina Orsolina”), che gestiva quel locale dagli anni '60. L’osteria era stata un bar frequentato dalla mala dei navigli, sopravvissuto indenne al boom dell’eroina, alla gentrificazione selvaggia, agli studi degli architetti e dei designer fighetti.
Nel lustro 2008/2013 frequentai anche io quel posto: la Lina alla veneranda età di 90 anni (età in realtà indefinita..ma tanti) si era trovata un compagno privo di corde vocali che parlava con il tipico timbro metallico e aveva iniziato ad accogliere nella sua osteria feste di laurea, ragazzi e ragazze poco più che ventenni che cercavano un luogo sincero in cui poter fare festa senza spendere troppo. La Lina addobbava il locale su richiesta: festoni con scritto “tanti auguri”, “buon natale”, “buon anno” che non venivano mai rimossi accumulando atmosfere festive.
La musica? Un mangianastri con la cassetta, ogni tanto saltava fuori una chitarra e si cantava.
E tutte le sere si finiva con la pasta e fagioli, buonissima, cucinata dalla Lina in una cucina che definire casalinga era un complimento. Alcuni sosteneveano addirittura di avere accesso alla cucina per potersi fare un uovo fritto quando la fame chiamava dopo il terzo amaro..
Insomma, io alla Lina volevo bene, e anche alla sua pasta e fagioli. Fino a quando un’amica peccò di ubris (e forse aveva idealizzato un filino troppo la vegliarda) e decise di organizzare una cena per il suo compleanno con formula menu fisso.
All’arrivo degli antipasti capiamo immediatamente del grave errore commesso:
- Piatto di salumi di quelli preincartati del supermercato (mortadella, prosciutto cotto, prosciutto crudo) sommersi da un ingente quantitativo di PASSATA DI POMODORO di quelle acide da morire. Uno strano abbinamento

- Primo piatto con ravioli (del supermercato) al burro e grana grattuggiato (e vabè, quelli me li faccio anche a casa)
- Secondo piatto scaloppina grigia di maiale con funghi. Scaloppina secca, funghi gommosi. Tutto sbagliato
- Ciotolone di insalata misticanza (indovinate un po’? quella della busta del supermercato) con troppo sale e aceto. Immangiabile

- Vino del contadino, ovvero vino fiorito, ovvero vino del cazzo da mal di testa assicurato
e per finire? la rinomata pasta e fagioli, ma pure li la nostra Lina sbaglia clamorosamente col sale e serve un pappone immangiabile.
Conto? Troppo: qualcosa tipo 20 € a testa, ed era il 2012 e la Lina non era famosa per fare scontrini fiscali..insomma una fregatura bella e buona.
Non siamo più tornati da allora, ogni tanto passando li davanti la vedevo arrivare con il suo compagno alla guida di una vespa rossa con lei seduta dietro di lato, come si faceva negli anni '50..non si poteva non volerle bene anche se era evidente che aveva fatto i suoi tempi.
Lina se n’è andata nel 2022, a 96 anni..fino alla fine ha tirato su la serranda. Nel bene e nel male ha comunque accolto tutti nel suo locale ed effettivamente fino al 2012 ci stava ancora dentro con la sua mitica pasta e fagioli della mezzanotte.
Grazie Lina, Milano era un posto migliore con te, nonostante tu mi abbia servito una delle peggiori cene di sempre <3