Che poi già il fatto di dire “mi fermo e chiedo” e generare un paio di post extra con la risposta al quesito secondo me ti fa imparare e ricordare quella cosa 1000 volte di più che il 1-click-translate.
Ora faccio un esempio che non è esattamente la stessa cosa di cui stiamo parlando qui ma, secondo me, ci si può fare un parallelo: un paio di mesi fa stavo facendo fare i compiti di inglese a mio nipote. C’era un esercizio con i nomi degli oggetti della cucina. Lui è terribile con l’inglese (perché ha un insegnante terribile, gli sta insegnando tutte le pronunce a cazzo) e quindi non li sapeva, perciò cercavo di farlo ragionare per fargli completare l’esercizio.
Ad un certo punto gli faccio una domanda e sua nonna risponde d’istinto al posto suo, al ché gli dico “vabbè, la nonna ti ha già dato la risposta giusta, è inutile che fai finta di non aver sentito, scrivila”. A fine esercizio gli chiudo il libro e gli richiedo i nomi degli oggetti. Li aveva imparati tutti tranne uno. Indovinate quale?
SkyLinx, la tua domanda è molto interessante e tocca un punto cruciale nell’uso dell’intelligenza artificiale per la scrittura. Capisco il desiderio di “perfezionare” i propri scritti, ma chiedere a un’IA di correggere i propri post crea una dipendenza e, in realtà, ostacola l’apprendimento.
L’intelligenza artificiale, in questi contesti, agisce come una “scatola nera”. Forse corregge un errore grammaticale o migliora la scorrevolezza, ma non ti spiega perché quella modifica è giusta. Non ti insegna le regole grammaticali, l’uso corretto della punteggiatura o la costruzione di frasi complesse. Invece, ti rende dipendente dalla sua “magia”, impedendoti di sviluppare la tua capacità di giudizio e la tua competenza di scrittura.
La scrittura è un processo attivo di apprendimento. Ogni errore è un’opportunità per capire meglio la lingua e affinare il proprio stile. Usare un’IA come “correttore automatico” elimina questa fase cruciale, rendendo la scrittura un processo passivo e privo di crescita. Alla fine, si finisce per creare contenuti che sono “corretti” ma privi di personalità e di una reale comprensione delle regole che li governano.
In definitiva, è molto meglio imparare dai propri errori, consultare guide grammaticali o chiedere a un umano esperto. La scrittura è un’abilità che si affina con la pratica e l’apprendimento, non con la delega a un algoritmo.
Adesso sto provando un altro modello, l’Arcee Virtuoso Large, che sembra conservare meglio il mio testo originale. Invece di riscriverlo e cambiarlo, corregge gli errori di grammatica e sostituisce alcune parole con alternative migliori, senza alterare troppo il testo originale.
Mia moglie usa DuoLingo e sto pensando di iniziare a usarlo anch’io, così posso seguire un corso invece di limitarmi a usare LLM per migliorare il mio testo.
OK, forse smetto allora
Si vede parecchio che spesso traduco dall’inglese perche’ mi viene piu’ facile?
Ok, ho smesso di usare LLM. Se scrivo male da ora in poi e’ vostra colpa :D
@SkyLinx a me piace come scrivi di tuo, è uno stile originale, esente da inflessioni ambientali, per certi versi un ritorno al passato, come viaggiare nel tempo nel leggerti, ti procura un aura di assoluto valore letterario con un certo fascino, come un poeta di altri tempi, la presunta imperfezione linguistica diventa elemento distintivo, poi il mix con le tue abilità professionali, unito a una genuina voglia di condivisione che mostri su questi lidi, e una certa empatia che traspare delicata, non ancora infettata da conformismi di facciata, ma senza scadere nel turpiloquio, che in genere è sintomo di sofferenza, ancorchè risolvibile con sessioni di danza alla luna, ti rende una figata di membro che gode della nostra comprensione, ancorchè goliardica ma mai offensiva, semmai di esternazione di stima, che si è inserito con modi cortesi nel roster di una community variegata, come un accordo in levare col gated reverb che rende questo luogo un orchestra di anime.
Ergo se ricorrerai a una LLM per migliorare l’italiano potrebbe accadere che peggiori, poi non ti capirebbe più alcuno, non impareresti mai più a scorreggiare e ruttare in pubblico, parcheggiare in doppia fila, mangiare solo caponata, dire minchia come intercalare, cose così.
Io resto dell’idea che l’AI dovrebbe fare per me le cose noiose, non quelle che ho piacere di fare.
Quindi va bene un testo in automatico per roba noiosissima burocratica, ma tipo scrivere qui dentro no, dovrebbe essere in teoria un piacere () e preferisco ancora farlo a modo mio