Nuova serie di attentati in Francia


A parte gli scherzi, questo difensore è chiaramente fuori traccia nella propria richiesta, ma le entità politiche multiculturali pongono problemi di questo genere nel campo dei cosiddetti reati culturali, cioè reati che dovrebbero essere scusati perché – corrispondendo ad altrettanti comportamenti normali per il soggetto agente – viene a mancare l'elemento soggettivo del reato, e quindi il reato medesimo. E' un tema interessante che, da un lato, mostra i limiti teorici del diritto penale (perché il ragionamento non fa una grinza: secondo principio non si può punire una persona che ha commesso un fatto del quale non avrebbe possibilmente potuto rappresentarsi il disvalore; ma certi reati culturali saranno sempre puniti, per altre ragioni, a mio avviso non giustificate da un bilanciamento dei principii); dall'altro lato mostra i limiti delle società multiculturali
ancora francia

è già passato di qua?


Vabbé è Saint Denis, che ti aspetti? Tra l'altro vicino ad una cité, classificata zona urbana sensibile...Non hanno molto da fare


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Possibile che nessuno abbia avuto da ridire ?

Rispondo facendo mia la posizione di Boncinelli.

Se non sei sicuro che le scienze naturali siano più complesse delle scienze sociali, dovresti chiederti perché nessuna delle seconde aderisce al metodo scientifico.

Non è che non vogliano (vogliono eccome, altrimenti non si sarebbero tramutate in "scienze delle correlazioni", vedi bacchettate per l'abuso/misuso del p-value da parte di Science e Nature), non possono proprio (in parte per le domande che si pongono).

Citavi la Biologia, solo negli ultimi 5 anni è riuscita a mettere a punto due tecniche in odore di Nobel (CRISPR/Cas9 e optogenetica) in grado di generare conoscenza definibile certa ed affidabile (ossia quanto più vicino ci sia al concetto di verità) e di usarla per fare previsioni attendibili (e non solo di spiegare ciò che è avvenuto quando è già avvenuto). Entrambi criteri usati, insieme ai classici (riproducibilità, falsificabilità etc etc), per discernere ciò che è scienza da ciò che non lo è.

Cosa ci sarebbe di paragonabile nella antropologia delle religioni ? Non soddisfacendo quei criteri, non può avere la pretesa di avere pari rilevanza nel caso in cui entrambe le discipline dovessero descrivere lo stesso fenomeno.
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Scusa, ma hai un po' fatto slittare l'oggetto del contendere su altra questione. Le scienze naturali e le scienze storico-sociali studiano tipologie diverse di fenomeni, pertanto saranno metodologicamente diverse e perseguiranno diverse tipologie di realizzazioni. Nello specifico, mi contesti la maggiore esattezza delle scienze naturali: senz'altro, ma questo non ha a che fare con la maggiore o minore complessità, che appunto invocavo nel post citato, peraltro a uno specifico proposito la cui ratio non è tanto costituita dalla determinazione di un'inquantificabile maggiore o minore complessità, quanto dalla semplice constatazione di una sufficiente complessità che, come nel caso delle scienze naturali, delegittima le pretese di rilevanza e di competenza delle opinioni dei non specialisti.

Detto questo, qualche altro commento. Il termine 'scienze' riferito alle cosiddette scienze storico-sociali è soprattutto un residuo dell'età positivistica che voleva in effetti trattare l'uomo, quale fenomeno culturale, alla stregua di qualunque altro fenomeno naturale. Quest'eredità è rimasta solo nella denominazione, ma non corrisponde all'orientamento teorico odierno più consapevole: le differenze fra le scienze umane e le scienze naturali non sono più un mistero, ma non sono manco un problema.
Semmai, peraltro, in tempi non più recenti ma non troppo lontani, c'è stato un limitato accostamento delle scienze naturali a quelle umane (vedi soprattutto Foucault e Kuhn).



Non stavamo parlando di questo. In ogni caso, poiché mi risulta che la biologia e l'antropologia delle religioni non si occupino entrambe del medesimo fenomeno sotto il medesimo profilo, il problema non sussiste.
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Sono andato off-track perché dal tuo post, oltre ad evincersi la pretesa di una dignità propria delle scienze sociali, c'era anche quella di trattamento paritario alla scienza (la complessità equiparabile). Errore mio se ho travisato.
Io faccio coincidere complessità e metodo scientifico, una disciplina che lo adotta ha raggiunto un sufficiente livello di astrazione per poter mettere in dubbio i propri principi fondanti.

Riguardo lo studio dello stesso fenomeno, si verificherà quando verrà simulato il sistema nervoso o quando si avranno i risultati dalla optogenetica (servono uomini OGM, confido nella Cina). In quel caso le risposte alle domande del tipo "cosa è la religione per l'individuo" o "come pensa un soggetto religioso" non potranno prescindere da ciò che dirà la biologia. [/OT]

Non puoi far coincidere complessità e uno specifico metodo scientifico, o almeno è un'affermazione che dovresti giustificare. Quanto al 'mettere in dubbio i propri principi fondanti', non è una prerogativa esclusiva delle scienze naturali, anzi.



Senza dubbio l'antropologia non potrà prescindere dalla biologia, per forza, come ora non prescinde da altre discipline, principalmente umane, ma anche ibride, come può essere la psicologia, anche se la psicologia ha i suoi problemi ed è troppo legata alla storia dell'Occidente per essere davvero utile a una disciplina comparativa per eccellenza come l'antropologia. Resta poi da vedere quanto le due scienze studieranno lo stesso fenomeno dal medesimo punto di vista. In ogni caso, per il momento, quel tempo non è ancora arrivato, e non mi piace intrattenermi in esperimenti di futurismo: forse con maggiore ragionevolezza (perché sulla base di un modello 'esterno', piuttosto che in base alla previsione interna alla medesima scienza che promette di fare il salto), ma sempre nel campo del futurismo, potrei peraltro suggerire che, lungi dal sostituirsi alle scienze umane, prima o poi arriva un'altra rivoluzione kuhniana e tanti saluti alle 'certezze' attuali di questa o di quella scienza naturale. Le neuroscienze al momento sono un campo fecondo nella dimensione che è loro propria, e sono perfettamente idonee ad aggiungere molto alle scienze umane, ma per il resto sono anche una moda scientifica che promette chissà che cosa. Attenzione che poi magari finisce come con la pietra filosofale.
http://www.bbc.com/news/uk-36972126 Ancora non si sa se è terrorismo o no

deve esserci stato qualcosa di epico in quel buco nero lì

Spoiler




cmq alfano ci dà dentro.


non c'è nessun uso improprio (hanno tot giorni per impugnare la sentenza al TAR) e anche fosse non ce ne frega una ceppa di minchia.
ricordo il caso dello studente turco figamai che trollava sui siti islamisti e i forum delle FDO scrivendo delle scemenze. fermato, alfanato, impacchettato e rispedito da erdogan.
era uno scemotto, un troll, era comunque un ospite problematico e indesiderato sul nostro territorio.

l'astrazione è la base della scienza.
nelle "scienze" sociali non puoi astrarre, astrarre principalmente vuol dire generalizzare, e come ha scritto N6, nel caso della religione si studia caso per caso, non esiste una formula generale in grado di definire cosa è o non è religione.

io sono arrivato alla conclusione che la religione è composta da tre variabili: rito, mistica, opere.
cioè i tre metodi coi quali l'uomo cerca di ottenere un contatto con le divinità o un vantaggio.
possiamo avere diverse religioni con diverse teorie cosmologiche, un diverso rapporto delle leggi fisiche e gli eventi naturali, un diverso modo di concepire dio ( misericordioso, punitore, osservatore disinteressato).
però l'effetto sul comportamento dell'uomo della religione si misura con le tre variabili e senza queste tutte le religioni sono solo un libro fantasy.

posso scrivere un libro di cosmologia, dire che l'universo è stato inventato da una specie aliena potentissima, aggiungere le tre variabili quindi:
un posto dove riunire la comunità e ripetere delle frasi evocative; fare il lavaggio del cervello alle persone e fargli credere di essere in contatto con le forze aliene divine; obbligare le persone a divulgare il verbo e comportarsi in un modo consono al loro essere fedeli per non offendere le entità aliene.
ho prodotto scientology.
Intendi dire cosmogonia?
tornando con i piedi per terra un'altro squilibrato ha ucciso una donna a Londra e ferito diverse persone.

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/londra-donna-uccisa-a-coltellate-non-escluso-terrorismo-%7C-il-sindaco-restare-calmi-e-vigilare-_3024113-201602a.shtml

Londra, donna uccisa a coltellate: non escluso terrorismo | Il sindaco: "Restare calmi e vigilare"
Quattro i feriti, arrestato un 19enne con problemi psichici. Lʼattacco è avvenuto a due passi dal British Museum di Londra. Dinamica ancora in corso di accertamento
Una donna è morta e quattro persone sono rimaste ferite in un attacco a colpi di coltello avvenuto mercoledì notte a Russel Square, in pieno centro di Londra. L'aggressore, fa sapere la polizia municipale sui suoi profili social, è stato arrestato. Non è escluso un movente terroristico anche se il killer, un diciannovenne, ha problemi psichici. L'attacco è avvenuto a due passi dal British Museum di Londra.
La Polizia metropolitana ha precisato che la donna, 60 anni, è stata soccorsa sul luogo del ferimento, ma è morta poco dopo.

Secondo testimoni, un uomo in possesso di un coltello insultava e minacciava i passanti a Russel Square. L'arresto è scattato alle 22,30. Uno degli agenti ha scaricato su di lui l'intero potenziale di un taser. Quindi sono stati chiamati rinforzi e la polizia ha presidiato l'area.

Il killer è in ospedale, sotto custodia della polizia. "Gli elementi recentemente acquisiti suggeriscono che il disagio mentale sia un fattore significativo in quanto accaduto - precisano gli investigatori - ma in questa fase ogni ipotesi è ancora aperta sul movente, inclusa quella terroristica".

Il sindaco invita i londinesi a restare "calmi e vigilanti" - Il sindaco della metropoli Sadiq Khan ha invitato tutti alla "calma e alla vigilanza" mentre la polizia sta lavorando per chiarire meglio la dinamica e i motivi dell'aggressione di Londra. "Sono vicino ai familiari della donna uccisa e dei feriti", ha detto. "La nostra polizia sta concentrando tutti i suoi sforzi sulla sicurezza, che è la nostra priorità. Ora si sta cercando di stabilire con esattezza i motivi di questo attacco. Invito tutti i londinesi a comunicare qualsiasi sospetto alla polizia. Tutti noi abbiamo un ruolo di vitale importanza per la polizia e per aiutare le forze dell'ordine a fare in modo che Londra resti un luogo sicuro".
ogni giorno ci sono squilibrati nel mondo che accoltellano gente per strada, non è che adesso ognuno di essi diventa automaticamente rilevante
And this Gentle Ammurica is why we don't give semi-automatic weapon to everybody


Il motivo per cui lo ritieni rilevante in questo thread?


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Quella frase ha senso compiuto solo nel contesto del metodo scientifico. Perché si deve trattare di una rivisitazione critica delle nozioni antecedenti alla ricerca di errori (la falsificabilità), non solo dell'abbandono delle vecchie in favore delle nuove in base al consenso del momento (quì non c'è rivisitazione, è bandwagon effect). La frase "la scienza avanza un funerale per volta", grossomodo il bignami del pensiero di Kuhn, non la accetto perché, cito sempre Boncinelli, "Einstein non ha cancellato Newton, e la meccanica atomica non ha vanificato l'opera della meccanica classica; l'ha soltanto aggiornata per far fronte e nuove esigenze e renderla idonea a nuovi ambiti di applicazione".

La difficoltà, la complessità di una disciplina sta in questo, nel modo con cui affronta gli errori. Non nella capacità di produrre nuove ipotesi/teorie. Quella è la parte semplice, che risponde alla fantasia più che alla scienza.
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Hai letto questo percini? http://gaming.ngi.it/showthread.php?t=581587 (tutto il 3d). Non è per affermare qualcosa, solo correlato.

Non sto rispondendo perché non ho tempo.


No mai visto, in pratica leggo solo agorò. Vediamo di quanti fuck riesco a riempirmi la mente.


Kabobo, il picconatore di Milano che ha ammazzato tre persone, sarebbe diventato immediatamente un terrorista dell'ISIS quest'anno.

Newton vs. Einstein, da un lato, è un esempio facile, perché di tutte le rivoluzioni esemplificate da Kuhn o comunque esemplificabili dalla conoscenza moderna è quella nella quale la teoria precedente ha conservato il maggior margine di rilievo. Sarebbe più difficile mantenere l'osservazione per qualunque altra rivoluzione delle stesse dimensioni; dall'altro lato, quell'osservazione di Boncinelli va bene secondo l'intendimento tradizionale della transizione dalla fisica classica alla fisica relativistica, intendimento ch'è stato specificamente già contestato da Kuhn: quindi mi servirebbe un'osservazione più specifica per controbattere Kuhn, un'osservazione che ne tenga conto e che controargomenti. Perché sì, quello è l'intendimento comune: Einstein ha aggiornato Newton; Kuhn ha dedicato pagine specifiche alla contestazione di quest'idea, rilevando come i concetti chiave di Newton non siano assolutamente gli stessi di Einstein, dei quali pure conservano lo stesso nome: non c'è commensurabilità fra la massa di Newton e la massa di Einstein, sono due concetti diversi, con proprietà differenti: la fisica relativistica afferma di dare ragione della massa newtoniana, trovandole un posto, come se la massa studiata da Newton fosse un oggetto reale da riposizionare nell'ambito della nuova teoria (realismo), ma in realtà ha ideato un nuovo concetto con proprietà diversissime, e nel quale la massa della fisica classica non potrebbe riconoscersi.

Continuo a non condividere l'identificazione che operi fra la complessità e i criteri di un determinato metodo scientifico. Farei lo stesso errore se dicessi che le scienze naturali, potendo contare su dati quantificabili, non possiedono la medesima complessità delle scienze umane, laddove la complessità è data dal maggior livello di blurring. Ma questo evidentemente non va bene. La riduzione di un concetto a un altro di altro genere è più problematica di come la fai apparire. L'approssimazione più completa è che ciascun settore, scienze naturali e scienze umane, è complesso in modo differente: i criteri di complessità dell'uno non sono i medesimi criteri di complessità dell'altro, e la complessità dell'uno e dell'altro non può essere rilevata se non all'esito di un'analisi individuale e interna, che tiene conto delle specificità di ciascun settore e della loro individuale complessità, e che non riduce il concetto di complessità soltanto a un determinato set di valori.

Che le scienze umane progrediscano per via di un bandwagon effect è poi un'idea poco condivisibile (almeno nella misura in cui si voglia riconoscere in ciò una differenza rispetto al modo di progressione delle scienze naturali). La verità è che non esiste solo la conoscenza empirica (cioè basata interamente su dati empirici quantificabili) e integralmente falsificabile; capisco che le scienze naturali sono abituate a ragionare in questi termini, ma ritenere che questa sia l'unica forma possibile di conoscenza significa che forse non si conoscono o non si padroneggiano bene gli altri strumenti logici che prescindono dalla combinazione esclusiva di quantità empiriche. Per questo gli scienziati positivi, pur non simpatizzando affatto con la religione, sono spesso agnostici, e non atei: perché, posti dinanzi alla situazione extrafattuale per eccellenza, cioè l'esistenza di un Dio metafisico, affermano di non potersi pronunciare. Bene, ma questa è una scelta personale piuttosto che il risultato di una corretta applicazione degli strumenti di conoscenza: il fatto che l'esistenza di Dio non possa essere verificata (o falsificata), non significa che non ci siano dati e strumenti per ritenere che l'una opzione sia più o meno ragionevole dell'altra, pur dovendosi accettare un ineliminabile margine di incertezza, che tuttavia non compromette la formulazione di enunciati altamente analitici e logicamente ordinati verso una direzione anziché un'altra. Ma questo – la metafisica – è un esempio limite. Le scienze umane possiedono un aggancio empirico più evidente, pur non essendo quantificabili come le scienze naturali. Conseguentemente contengono margini di falsificabilità 'classica', e margini di falsificabilità per così dire dialettica, cioè di una falsificabilità (e qui mi discosto dal significato del termine popperiano, che conservo solo per indicare che le due operazioni svolgono la medesima funzione) che opera sul piano delle argomentazioni e di quella che, a questo proposito, a me piace chiamare ragionevolezza. Ora, a te potrà sembrare che le argomentazioni sono come le palle, ognuno ha le proprie, ma non è così, ci sono le buone e ci sono le cattive argomentazioni. Insomma, se adesso pare che un certo tipo di storiografia tradizionale, che prendeva grandi blocchi di idee e studiava la storia attraverso l'evoluzione di quei blocchi, pare non rivelare più che una parte di 'verità storica' e per l'altra parte si sbaglia, non è perché Foucault e qualcun altro fossero particolarmente gagliardi e carismatici, e allora hanno introdotto la moda di procedere diversamente, ma è perché Foucault ha convincentemente argomentato – cioè ha prodotto enunciati altamente analitici e logicamente ordinati in una direzione anziché un'altra – che la storia procede in modo diverso; cioè ha 'falsificato', sul piano dialettico, la teoria precedente. Una larga parte della comunità scientifica se n'è convinta e ha cominciato a regolarsi di conseguenza; è questo un fenomeno diverso dal puro consenso: il consenso, in punto di principio, è il risultato della validità teorica dello strumento concettuale fornito da Foucault. E le regole del ragionamento filosofico sono tutt'altro che opinabili e materia di mere preferenze, sebbene così possa apparire a chi è abituato principalmente a contare, e sebbene il risultato ultimo di uno sforzo teorico, data la sua complessità, sia lungi dal risultare non opinabile (appunto rimane falsificabile, in un modo che riflette, in altro ambito, la struttura della falsificabilità popperiana).