Nuova serie di attentati in Francia

Gia hai ragione tu, stupido io che ancora discuto con te.


Ma questo è ovvio.

Il problema francese ha radici molto più lontane, a partire dalla decolonizzazione che è stata un'esperienza di grandissima violenza e che è sostanzialmente rimossa dal discorso pubblico in Francia.


Cosa. Cazzo. C'entra.
sembra un deathmatch


*

A un certo punto ho visto uno sbrocco da strawman generale "voi diteh", fa pensare cmq.
Anche i preti pedofili sono figamai

Il delirio le ultime pagine
Han voluto avere atleti forti imbrogliando, ne pagano le conseguenze.



Facciamo che i quote ti danno una mano.


Israele lo cito perche' decidere da fuori che "massi' dai facciamo un bel reset" nei confronti di un'intera area che include Nazioni perfettamente autonome(*) tra le quali Israele, forse ma dico forse potrebbe essere oltre che uno stupido atto di presunzione "resettiamo tutto!!111" un'azione che forse e torno a dire ma forse eh!? Verrebbe palesemente stoppata da Nazioni sovrane.
Tra cui Israele attore primario per la pacificazione del MO.



(*) Con Diplomazie autonome, riconosciute e che gia' siedono a tavoli di trattativa.

Non stavi lavorando?


discreto eufemismo

ah, è proprio un bravo ragazzo! lavora tutta la settimana... ma nel w/e ha proprio bisogno di sfogarsi, è giovane, sono fasi che poi passano... e allora prende su la macchina, e con gli amici va a fare un genocidio in campagna. Che poi il lunedì ricomincia già i turni di notte in fabbrica...

So' ragazzi.




Perché hanno l'amore dei bambini


Pensa che roba, la religione cosa può fare...

Inizio a pensare che lo facciano apposta perché mi capita spessissimo di trovare queste combinazioni su #skytg24



Questo è naturale, e non lo vedo come un limite. Il fatto è che la religione è un modo particolare di fare certe cose, piuttosto che un certo set di cose. Dall'opinione comune, soprattutto negli ultimi duecento anni, la religione è stata considerata soprattutto un discorso che ha per oggetto Dio, il che abitua a credere che la religione debba per forza essere qualcosa di chiaro e definito. Ma si tratta, come ho detto più volte, di una concezione legata a una particolare religione in un particolare contesto storico, e che non riesce a dare ragione di religioni che appartengono ad altri momenti storici e ad altre culture. La religione, in generale, è piuttosto un certo modo di fare le cose: senza la pretesa di dire la parola definitiva, la religione è soprattutto un modo di costruire le proprie relazioni con gli altri uomini e con il mondo, introiettando l'ordine cosmico nell'ordine sociale, e dunque pervenendo a costruzioni sociali che, riposando su quel collegamento, appaiono per lo più isolate rispetto ai criteri della ragionevolezza e dell'evidenza (è il caso di precisare che l'introiezione dell'ordine cosmico nell'ordine sociale non significa l'incapsulamento, nell'ordine sociale, di una narrativa preesistente: spesso l'ordine sociale e l'ordine cosmico sono entrambi generati nelle pratiche latamente rituali). Questo significa che la religione non è una cosa ben precisa e riconoscibile a occhio, ma è un modo molto speciale di fare certe cose. Alla fine non è neanche così difficile da individuare: forse può esserlo per le chiacchiere da bar, ma gli strumenti critici al servizio dell'antropologia delle religioni sono molto complessi e non hanno difficoltà a parlare della religione come di un oggetto distinto, nonostante non si siano raggiunte definizioni univoche e nonostante tutte le definizioni tendano a essere overinclusive o underinclusive, tant'è che tante volte si finisce per basarsi sulle cosiddette intuizioni preteoriche per stabilire cosa sia religione e cosa non lo sia, il che parrà anche una soluzione poco elegante, ma alla fine è inconsapevolmente coerente con le conclusioni di Talal Asad sull'inesistenza della religione come oggetto distinto: s'è vero che la religione come oggetto distinto non esiste, ma esistono tutta una serie di fenomeni eterogenei ai quali lo scienziato e l'uomo comune danno il nome di religione, è naturale che ci sia una certa difficoltà definitoria e che le definizioni, essenzialmente descrittive di approssimazioni, siano direttamente legate alla natura delle nostre intuizioni preteoriche, e tuttavia non siano infondate nella misura in cui rilevano i tratti comuni o simili di quelle differenti esperienze umane. Poi, più in generale, il fatto che un fenomeno non sia nettamente distinguibile rispetto ad altri fenomeni contigui è del tutto naturale nel contesto delle scienze postmoderne, che sono passate dalla predilezione per le distinzioni dicotomiche all'adattamento alle distinzioni lineari. E questa è una premessa concettuale anche delle scienze naturali: quand'è che finisce un pianeta e inizia un asteroide? Quand'è che finisce una specie animale e ne inizia un'altra? E così via. Alla fine le difficoltà poste dalla religione come oggetto dell'analisi scientifica non sono diverse da quelle poste da qualunque altro fenomeno che sia oggetto di analisi scientifica. L'unica ragione per risentirsene è che, in questo modo, si è punti nella propria capacità di fare cultura al bar



Un problema di questo genere era già emerso alcune decine di pagine fa, quando qualcuno fece notare che mi chiedevate una soluzione del problema, quando il mio discorso era di tutt'altro genere. Continuo a non comprendere: io non ti sto dicendo come gestire la religione, ma questo non toglie nulla al mio discorso. Poi, be', non so, a me pare che siate un po' troppo abituati a ragionare da grandi strateghi. Non so, magari voi avete la soluzione definitiva ai problemi del Medio Oriente, basta che gli Occidentali si ritirino da tutti gli scenari nei quali sono coinvolti? Vabbè. Io per la religione non ho di questi piani, e sarebbe insensato averli. La religione va affrontata caso per caso. Non è che prendi atto di quello che fa la religione, fai una legge del Parlamento, e hai risolto il problema. La religione la si affronta caso per caso: e allora una cosa è pensare che le donne islamiche hanno il velo perché gli uomini islamici sono dei figamai, altra cosa è pensare che le donne islamiche hanno il velo all'esito di una situazione del genere dello schema sopra delineato. Gli strumenti culturali che adotti per combattere il fenomeno, allora, sono diversi: nel primo caso mandi gli uomini dallo psicanalista e gli metti in tasca cento euro per bere birra e per andare a puttane (logica tipicamente occidentale e borghese). Nel secondo caso, be', da un lato tocca tentare un approccio culturalmente più strutturato e non soltanto incentrato sulla figa; dall'altro lato si finisce necessariamente col mettere un po' da parte l'idea che esistano soluzioni tanto facili quanto mettere i soldi in tasca a ciascuno.


http://www.dailymail.co.uk/news/article-3720136/Muslim-mother-43-lawyer-said-not-jailed-sex-offences-against-girl-nine-shame-brought-family-punishment-gets-seven-years.html

Si comincia così, con timide richieste di far valere le leggi religiose più di quelle dello stato laico occidentale.



classiche cazzate da avvocato senza scrupoli, disposto a vomitare argomentazioni ridicole in aula pur di incassare la parcella e un verdetto favorevole. Anche nel Regno Unuito, barristers e solicitors - in quanto operatori del sistema giustiziale (ma non giudiziario) - dovrebbero ricordarsi che ci sono limiti oltre i quali si arreca offesa ai valori comuni a tutti gli operatori giuridici (e si va oltre il limite della funzione, che è poi garantire il giusto processo, non le pacche sulle spalle a cazzo di cane).
Ma come hanno scritto nei commenti: