[LSC] Late Stage Capitalism: thread lollino, depressino e rageino (Part 3)

ma che cazzo insegni alle superiori nel campo AI scusate :asd:

cioé, gli fai installare stable diffusion e gli fai generare roba a caso fino a quando non iniziano a generare deepfake delle compagne di classe? :asd:

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Non è per gli alunni l’ia, è per i professori: “per la personalizzazione della didattica”

“Se il modello funzionerà pensiamo di estenderlo ulteriormente proprio perché la personalizzazione della didattica è uno dei must della mia azione di governo in materia di istruzione e credo che l’intelligenza artificiale adeguatamente guidata dal docente possa svolgere un ruolo significativo”

Parlano come se fossero manager d’azienda questi, tante parole per non dire un cazzo.

Implicherà produrre i testi delle prove di classe in maniera computerizzata, come se già non avvenisse.

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boh, capirai l’utilità :asd:

Questa è l’ennesima prova provata dell’adiacenza fra fascisti e tecnospastici tipo bitcoinari, perché se sei troppo stupido per farti domande eccessivamente complesse rispondi direttamente col calderone di scam tecnocratici tanto la roba la risolvono gli altri a discapito del tuo input :asd:

Tipo mo perché un solo fascista tecnospastico vuole enshittificare la scuola 150k insegnanti dovranno trovare il workaround per testi e esami che dividono per zero e fanno gli omini con sette dita per mano.

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Una lettura quantomeno ottimistica delle proiezioni di evoluzione comportamentale, trovo probabile una frazione del personale docente considerate le condizioni socio-economiche non particolarmente prestigiose del loro ruolo ignori tranquillamente ogni incongruenza nella formulazione dei testi, tranne i più ovvi magari e riscontrabili ad una revisione superficiale, ed anzi nel tempo magari questi strumenti verranno usati anche per valutare le risposte degli studenti.

Sarebbe surreale un’ambienta scolastico in cui l’IA sia usata per produrre testi di esame, gli studenti utilizzino l’IA per rispondere ed un’altra ancora impiegata per valutarne la qualità. :asd:

Boh ma l’asticella non è così alta eh, non ci vuole neanche così tanto senso della nuance, negli USA i materiali fatti con genAI li hanno sgamati subito perché completamente incoerenti, e parliamo degli USA, che sono il quarto mondo dell’istruzione dell’obbligo.

Lo scenario comunque è esattamente quello che descrivi tu, perché genAI quello fa: rumore che comunica con rumore. Esami fatti con genAI e risposte fatte con genAI, letteralmente il mondo come cartella spam.

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Gli insegnanti hanno già avuto modo, in questi due anni, di affrontare il problema dei testi generati dall’intelligenza artificiale, sopratutto per quanto riguarda gli elaborati a casa per i compiti.
Non per i test in presenza, perché ovviamente li fai in classe (se ci fosse stata la didattica a distanza, come nel 2020, il problema sarebbe stato ben peggiore).
Vengono già usati, e sono state già indicate dal ministero negli anni passati, le linee guida e le applicazioni da utilizzare per fare controlli.
Qualcuno passerà di sicuro e se uno è bravo a modificare un po’ il testo, si toglie il grosso del lavoro, ma vengono comunque usati altri strumenti per valutare la preparazione (es. interrogazioni orali).
Poi ci sono sempre gli studenti un po’ “meno svegli” che invece si affidano in toto all’AI, venendo ovviamente sgamati, perché passano dall’essere delle capre a fare un testo che Shakespeare levati (es. con uso di termini totalmente incompatibili con il livello dello studente o della classe e, soprattutto il primo, il docente lo conosce bene; però arrivano a confessarlo in maniera goffa e colpevolmente :asd:).

Per quanto riguarda gli insegnanti, li usano per creare i test o compiti, alternativi e specifici senza attingere al solito pool di esercizi.
Li puoi calibrare in base a quello che ti serve, quantomeno in materie linguistiche, facendo poi un check a esercizi svolti prima di sottoporli alla classe.

Fonte: la madre della mia ragazza è insegnante di inglese e vice-preside in un istituto di scuola primaria e secondaria. Ci hanno “pasticciato” regolarmente, come tutti noi d’altronde, negli ultimi anni sperimentando un po’ e raggiungendo anche ottimi risultati per creare gli esercizi o fare i test.
Il risparmio di tempo è considerevole nel creare test e poi dipende sempre da come e quanti test uno vuole fare.
Ovviamente vengono riletti e controllati che siano adeguati prima di venire sottoposti.
Per quanto siano sottopagati e abbiano perso il “prestigio” che una volta era legato alla professione, stupirà sapere che non sono del tutto deficienti o non professionali.

Semplicemente dipenderà dall’dedizione alla qualità del proprio lavoro del singolo insegnate, quindi all’opportunità di scegliere di utilizzare uno strumento ed in quale forma e misura, quale livello di supervisione offrire e quale tipo di specifica formulazione mostrare per rispondere alle esigenze della classe, per cui sono sempre un poco preoccupato quando vedo interesse da parte del vertice istituzionale di settore nel gestire in maniera capillare l’attività didattica, specialmente adesso, con mezzi che lo consentirebbero, anche se chiaramente per il momento sono solamente ipotesi.

Poi vorrei chiarire immediatamente un malinteso, io ho grande rispetto per l’insegnamento quale mestiere, la trovo persino una vocazione piuttosto di un lavoro, perché porta con se un potere ed una responsabilità immensa, e sono solamente dispiaciuto nel constatare quanto frustrante possa essere diventato per molte ragioni.

È il motivo per cui ne discutono, anche a livello Ministeriale, perché piaccia o non piaccia, è una roba che ormai “è fuori” e viene usata.
Quindi è doveroso discutere e capire: se usarla, come usarla, come contrastarla.
Non puoi delegarlo alle singole scuole, perché potrebbe esserci un consiglio scolastico e presidenza “illuminata” sulla questione, come potrebbero benissimo non esserci e avere gente che invece questa roba non l’ha minimamente seguita.
Preoccupante sarebbe se ci fosse totale silenzio dal punto di vista istituzionale, lasciando allo sbando le singole realtà scolastiche a fare i conti, da sole, con un fenomeno come questo (sia nel caso in cui venga usato dagli studenti, che dagli insegnanti; perché se poi sottoponi testi non controllati, che fanno cagare e sono imbarazzanti o sbagliati, e finiscono sotto gli occhi di un genitore che 'sta roba la capisce… finiscono tipo immediatamente a fare segnalazioni su segnalazioni in presidenza e convocazioni eh? :asd:).
Delle parole del ministro in sé, chi se ne fotte, contano i tecnici al ministero e quelli operativi che ci stanno lavorando.

Edit - poi vabbè, finirà che la montagna partorirà un topolino, oppure faranno cose a cazzo di cane (STUPEFICIIUM), però oh, qualcuno a una certa dovrà mettersi d’impegno per capire cosa cazzo fare con 'sta roba e come gestirla.

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E’ corretto vi sia interesse per l’argomento, sono però sempre un poco perplesso per la solerzia con cui si affronti il tema didattico nella formulazione del programma e specialmente la valutazione dei risultati comparato con la polverizzazione organizzativa in qualunque altro aspetto organizzativo; per il resto considerando quanto spesso le circolari ministeriali restino disattese mi chiedo in effetti fino quale punto le direttive saranno implementate. :asd:

l’unicorno italiano che fa vedere al rest odel mondo che anche loro ci sanno fare :lode: (:no: )

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  • ArchimedeIA© ho bisogno mi crei delle domande basate sugli argomenti in questo PDF, il libro che hanno i miei alunni
  • Si Maria Graziella, ecco una serie di 10 domande per o tuoi alunni basate sul PDF
  • ArchimedeIA© ma questo argomento non c’è nel PDF?!
  • Hai ragione Maria Graziella, mi scuso, ecco una serie di 10 domande basate sul PDF
  • Ma wtf dioxane ArchimedeIA© hai sbagliato ancora!
  • Sono rammaricato Maria Graziella, mi spiace non sei soddisfatta del servizio. Farò il possibile per non sbagliarmi, ecco 10 domande basate sul PDF
  • ARCHIMEIA DIO PORCHISSIMO MAIALE NON C’È STA ROBA NEL PROGRAMMA
  • Sono davvero mortificato Maria Graziella, ecco 10 domande basate solo ed esclusivamente sugli argomenti del PDF.
  • DIO MEEEEEERDAAAAAAAAA
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Per questo bisogna dire loro cosa fare e cosa non fare, perché altrimenti la prof Maria Graziella di Pontelungo sul Barlasso lo userà impropriamente a cazzo di cane.

Non c’è soluzione, ArchimedeIA della bending spoon creata dalla Taaac srl non sa leggere i pdf come chatgpt. Sa solo mentire e farti perdere tempo

Per questo servono linee guida ministeriali per dire cosa fare e cosa non fare, far partire una sperimentazione di questo tipo (è un progetto pilota d’altronde, durata 2 anni) serve esattamente a capire se è fallimentare, se può essere usato in parte o no, se deve essere vietato l’uso nella didattica da parte degli insegnanti e via dicendo.
Perché tanto, studenti e docenti attualmente, lo stanno usando, quindi devono gestire la cosa.

Sicuramente andrà benissimo

Ma finirà in merda probabilmente, ma il “problema” c’è, o lo si ignora o si prova a fare qualcosa.
Fare linee guida, cercare di dare un indirizzo o capirci qualcosa, mi pare il minimo.
Purtroppo non c’è da nessuna parte il tastone “Delete” che cancella le LLM di punto in bianco come se non fossero mai esistite.

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