[LSC] Late Stage Capitalism: thread lollino, depressino e rageino (Part 1)



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Immagino che da comunista tu veda quello sguardo negli altri da sempre, come hai fatto ad abituartici ?


Tutto vero, ma che le fusioni ed i grandi gruppi siano poi positive per chi vi lavora dentro è tutto da dimostrare eh



Sì, opero sotto l'assunzione che il guadagnare potere negoziale attraverso l'incremento di dimensioni porti a maggiori leve, poi effettivamente è qualcosa per cui non ho cultura. Mi ha sempre colpito, comunque, la reticenza (puramente ideologica imho) nel mio campione aneddotico e limitatissimo, all'andare sopra i 15 dipendenti: errori statistici degli errori statistici, per il resto del mondo, che considera piccole imprese quelle attorno ai 200 dipendenti.


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Poi potrebbe pure calare complessivamente la forza lavoro impiegata a parità di outcome (chiamasi aumento di produttività), però chi rimane a lavorare dovrebbe avere condizioni migliori, inclusi salari più alti. (La soluzione per gli altri dovrebbe essere finire occupati in altre aziende di settori simili)
L'altro punto è che il costo del lavoro, nel settore industriale di un paese evoluto, non dovrebbe incidere così tanto sul costo del venduto.


ci sono pro e contro, il grosso gruppo ha più risorse da spendere in R&D e quindi per seguire tecnologicamente le richieste di mercato, ma dall'altro lato della medaglia può anche investire pesamente su automatizzazione per salutare in poco tempo migliaia di lavoratori.

Il piccolo gruppo vivacchia nella speranza di commesse che vengono dai grossi gruppi e appena cambia qualcosa sul mercato salta in aria e l'unica flessibilità che riesce ad usare è quella di abbattere pesantemente la paga oraria dei propri dipendenti.

Tra i due preferisco di gran lunga il primo modello (che poi è grossomodo quello francese) che il secondo (italiano)
Stai generalizzando troppo, un tessuto imprenditoriale sano è formato da entrambe le strutture. Nel bolognese ad esempio ci sono diverse piccole aziende che non sono contoterziste ma producono in proprio dei piccoli gioiellini di tecnologia in diversi campi (automazione, impiantistica, efficientamento energetico, ...).

Poi c'è un mondo di contoterzisti dell'automotive che adesso sta sucando duro, ad esempio, ma questo è un altro discorso


ma i gioiellini li producono pure altre realtà in italia, il problema è che finchè il settore tira e ti infili in una nicchia che nessuno aveva considerato (o che aveva considerato antieconomico sviluppare) allora va tutto alla grande, appena il mercato vira da quel segmento o sei bravissimo a cambiare e a reinventarti il tuo lavoro (e bisgona vedere se hai le risorse umane ed economiche per reinvestire pesantemente in R&D e nuovi macchinari) o nella migliore delle ipotesi ti acquiscono i gruppi grossi che hanno liquidità a strafottere o nella peggiore delle ipotesi implodi malamente.


I dipendenti diretti delle multinazionali di solito se la passano piuttosto bene, anche ai livelli piu' bassi.
Ripeto diretti, non gli schiavi che producono gli iPhone in cina.


In questi termini ovviamente anche io. Mi viene lascia solo perplesso che diciamo spesso, giustamente, come i grandi gruppi privati abbiano la leva per influenzare a loro vantaggio politica e regolamenti. I mercati dove dettano legge, come gli usa, sono un esempio abbastanza eclatante di questa dinamica. I salari restano elevati per i lavori altamente specializzati in gran parte perché è costoso e difficile accedere alla formazione universitaria.


Peccato come ci sia l'america a provare che questo non e' vero, nel capitalismo succede tutt'altro.
ma poi a me sembra che il pesce puzza dalla testa, e noi l'imprenditoria con le pezze al culo la abbiamo a partire dai pesci grossi, per fare un esempio, quelli che hanno reso il sistema dei pagamenti in italia una merda, dove paghi a 90/120/150 DFFM+15 mese successivo sono i grossi gruppi tipo FIAT, che costringono tutta la filiera a fargli da Banca perchè son dei "poveracci"

pure in germania sono pieni di aziende medio-piccole, non hanno mica solo colossi, solo che i colossi che hanno, li hanno veramente i soldi, e ti pagano a 30 giorni


Per un motivo banalissimo, si diventa piccola industria e aumentano i contributi INPS

La banalità dell'idiozia


Si, certo

Definisci "se la passano piuttosto bene"




Vabbe' ma non è che essere un grande gruppo ti mette automaticamente al riparo da crisi di mercato o fallimenti
Sinceramente non ho ben capito quale sia il tuo punto


eh, questo è un altro immane vantaggio nell'essere un megagruppo, avere potere di fare lobby sulla politica per indirizzare risorse pubbliche, politiche economiche e istruzione universitaria

In francia però società di questo tipo che vengono considerate di carattere strategico vengono sempre parzialmente partecipate dallo stato, che ha quindi modo di controllare direttamente e indirettamente la direzione verso cui questi gruppi si stanno dirigendo e potendo quindi pianificare una politica industriale in maniera molto più precisa e peculiare, il che lo trovo veramente interessante, visto che in italia una seria politica industriale di lungo periodo manca da decenni.


Un operaio FIAT guadagna in media 1300 euro netti al mese, che e' una miseria ma nel contesto desolante italiano mi sembra meglio delle finte partite iva a 800 euro al mese.
Poi salendo meglio lavorare in un ufficio di una grande multinazionale a roma/torino/milano che nell'Azienda di Mario l'imprenditore Veneto che ha la moglie alla contabilita' e il fratello all'ufficio commerciale e che se gli rispondi no ti licenzia


L'America è bolo alimentare: a me interessano i modelli funzionali europei, che sono tutti ibridi.
eppero' ogni modello europeo si sta muovendo inesorabilmente verso il modello usa, UK docet


in veneto, conosco ditte (officine meccaniche) da 60 persone, dove gli operai hanno lordi da 41k in media


Anche qui, si parla di due contesti opposti (la multinazionale vs. l'aziendina padronale, i 1300 € vs. la finta partita iva) senza prendere in considerazione milioni di sfumature.


Prendiamo l'operaio metalmeccanico. In contesti molto strutturati è difficile che l'operaio si specializzi sulle macchine e, quindi, cresca di retribuzione, perché la programmazione della produzione è gestita da poche figure (ben pagate, quelle si) e la maggior parte degli operai è forza lavoro bruta che carica e scarica la macchina e fa altre piccole operazioni generiche di controllo qualità. Auguri a progredire quando siete in cento a fare le stesse operazioni e a capo c'è una sola persona (il capo turno, o il capo officina).
In contesti più piccoli l'operaio è a stretto contatto con la macchina e se ha la testa e le competenze di base si specializza, aumenta le competenze e può ambire a qualcosa di più.

Per dire, la più grande sciagura raccontata dai titolari delle aziendine metalmeccaniche del bolognese è che spendono tempo e soldi per formare i periti meccanici e questi dopo dieci anni vengono chiamati dalle aziende più grandi che gli buttano addosso 35-40K (i famosi 40K di Ficus) per fare il programmatore CNC o il capo officina.

EDIT: v. quello che dice Feror un post sopra al mio