L'eredità di Churchill

comunque al netto di tutti i discorsi non si capisce perché un italiano dovrebbe rimpiangere churchill quando ha avuto gente tipo Pertini

non sapevo se metterlo quì o sul topic palestina

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E’ quella puntata del podcast di Barbero in cui dicono ai militari “tutto a posto, l’Inghilterra non interviene, basta che non tocchiamo il Belgio!” e i militari rispondono “ecco, noi, veramente…” :asd: ?

e il bellissimo e superato

Cmq si. Sul più bello Guglielmo poteva girare tutto l’esercito verso la russia e forse non sarebbe scoppiato nulla perché Nicola da solo dove cazzo andava.
Ma no. C’era il piano più bello del mondo già pronto.
Cmq Tuchman la racconta benissimo.

[mega OT… la storia raccontata da un autore satirico italiano]

"Si dice che il Kaiser Guglielmo II, la notte del primo agosto, ebbe un momento di incertezza.

Apprendendo che l’odiata Francia stava facendo un passo indietro e che tanto mostrare i muscoli a qualche cosa era servito, pensò che forse valesse la pena di approfittare della situazione e rivolgere tutte le forze ad oriente, verso la Russia dello Zar Nicola II. Per giorni aveva sentito ripetere dai suoi generali che tutto era pronto per mettere fuori combattimento il nemico ad occidente e, subito dopo, rivolgere le forze ad oriente per rompere l’accerchiamento e spezzare i nemici, uno ad uno, con una guerra veloce, moderna, breve e feroce. Lo aveva sentito ripetere così tante volte che alla fine si era convinto, non senza una certa riluttanza, che non ci fossero alternative, che ormai il dado fosse tratto, che bisognasse combattere e che quella fosse l’unica strategia possibile.

Quando seppe che un nemico si era ritirato dalla contesa, tirò un respiro di sollievo. Non era più necessario combattere con lo spettro dei due fronti, della coalizione di nemici e dell’accerchiamento. Forse, pensò, vedendosi di fronte l’intera forza del Reich tedesco, anche la Russia dello Zar avrebbe fatto un passo indietro. Nell’incertezza di quella notte, Guglielmo vide uno spiraglio, una luce di speranza: la possibilità di uscire dalla scommessa fatta, di vincere la mano di poker senza mostrare le carte agli avversari, con in mano solo una misera doppia coppia di Jack e due.

Quel che vide il suo comandante di stato maggiore, Helmuth Johann Ludwig von Moltke, era assai diverso. Dove il Kaiser vedeva speranza, Moltke il giovane, figlio del generale che aveva schiantato i francesi nel 1870 e accerchiato e catturato il nipote di Napoleone a Sedan, non poteva che scorgere la sfida che non voleva affrontare, la paurosa possibilità di essere messo alla prova per mostrare di non essere solo un burocrate con un piano perfetto in tasca, ma un vero generale, uno di quelli che improvvisano, si adattano e vincono. Era tutto pronto: la guerra che a lungo la Germania aveva temuto, e per la quale si era preparata speranzosa, era finalmente a portata di mano; i soldati stavano radunandosi nelle caserme, mentre i ferrovieri stavano caricando i treni per spostare ogni ora centinaia di migliaia di uomini verso le mete meticolosamente prestabilite.

Il Kaiser avrebbe voluto spostare tutto ad oriente, ma Moltke si oppose, temendo il caos che sarebbe sorto, immaginandosi milioni di uomini che finivano nel posto sbagliato, i treni bloccati in mezzo alle campagne, carri, cavalli e cannoni intasati nel traffico, lontano dal fronte, e l’attimo giusto per attaccare un nemico impreparato, perso per sempre. Temendo tutto questo, il generale perorò con passione la propria causa, spiegando come, ormai, nulla potesse essere più cambiato: c’era una strategia che doveva essere perseguita, protetta anche dalle mutate circostanze e dalle ghiotte possibilità, perché era meglio avere un piano, anche se quello sbagliato, piuttosto che non averne affatto.

Guglielmo dovette capitolare e accettare che ormai non si potesse più cambiare nulla. Quel che era fatto, era fatto. Immagino – questo sui libri di storia non c’è – che il Kaiser abbia accettato di giocarsi tutto così, provando un ambivalente sentimento di rassegnazione e sollievo, per via del fatto che si era arreso ad andare incontro al destino nei termini scelti da altri, o dal caso, e allo stesso tempo sentendosi leggero, dispensato da pentimento e sensi di colpa, perché il diritto di scegliere, alla fine, gli era stato tolto di mano, e, con esso, ogni responsabilità nei confronti del suo popolo e della storia.

C’e’ qualche cosa che accomuna Guglielmo II ad uno Statale del secondo tipo, quello che si è arreso: l’emozione che il Kaiser ha provato la notte del primo agosto 1914, quel misto di accettazione di un fato ineluttabile, auto giustificazione, il senso di estraneazione a ciò che succede, una sorta di OOBE, Out of Body Experience, esperienza extracorporea in cui si vede tutto dall’alto, distaccati, sereni e si assiste alla propria rianimazione, lontani dall’ansia, al sicuro dal dolore, irraggiungibili alla paura, serafici spettatori di un atto forse tragico, ma già scritto, di fronte al quale forse Guglielmo non aveva saputo trovare l’espressione giusta, ma lo Statale, con un’alzata di spalle, assolutamente sì: ‘Lo so, sembra assurdo. Ma io che cosa ci posso fare?’"

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Mmm su che fronte?
Perché se da una parte l’offensiva Tedesca ha sbaragliato l’Armata Rossa al tempo stesso ha sbaragliato anche la Wermarcht.
I Tedeschibstessi non pensavano di poter penetrare così velocemente e così in profondità in Russia e allestire tre assedi campali: Leningrado, Mosca e Stalingrado.
Senza contare l’estensione del fronte.
Arrivati lì nonostante le perdite per i Russi fu anche “più semplice” iniziare a difendere e serrare le fila e i Tedeschi dall’altro lato, non avevano più energie per prolungare l’offensiva.
Già la presa di Budapest eseguita vittoriosamente fu ad opinione stessa dei Generali tedeschi una dispendiosa azione che porto via tempo prezioso e le risorse sprecate furono un po’ troppe sebbene il successo dell’operazione.

Per cui congelato il fronte - a carissimo prezzo - quello che i Russi dovettero e sapevano di dover far era impedire che k Leningrado o Stalingrado cadessero.
Un’offensiva al centro era impensabile anche per i Tedeschi.
Dopodiché senza gli aiuti degli alleati l’Unione Sovietica non avrebbe retto l’impatto per così tanto tempo.

Di contro i Russi si sorbirono tutta la potenza bellica Tedesca al massimo della sua forma per quasi due anni.
Sul proprio suolo.

Se c’è stato un momento in cui la Germania poteva vincere la guerra è stato proprio quando, una volta caduta la Francia, all’Inghilterra fu proposta la pace. Buona parte della classe dirigente era sull’orlo di accettare e ciò non avvenne soprattutto grazie alla ferma opposizione di Churchill. A pace fatta la Germania avrebbe avuto carta bianca contro l’Unione Sovietica, avrebbe avuto la via del Nord Africa spianata verso i pozzi del Caucaso (la battaglia di El Alamain sotto questo punto di vista è ipersottovalutata), e senza l’UK difficilmente gli Usa sarebbero entrati in guerra. Non dico che il III Reich contro l’Unione Sovietica avrebbe vinto, ma sarebbe stata tutta un’altra guerra.
Quindi sì, Churchill ha avuto l’indistinto merito di cambiare il corso della Storia fermando il dominio nazista sull’Europa. (se poi questo cambio fu in direzione positiva o negativa lo lascio ad altri giudicare :dunno: :asd:). Non riconoscergli questi meriti è un po’ da mentecatti (oltre che stronzi). Così come ergerlo a mito assoluto è da scemi. Non esistono persone bianche o nere, ma solo gente che, seguendo proprie idee e interessi del momento finisce per fare cose positive o negative (e per giudicarle serve tempo). Arrivati ad una certa età bisognerebbe smettere di avere idoli, soprattutto se personaggi storici e politici di epoche diverse dalla nostre. Gli idoli vanno bene solo per gli aforismi fighi su Instagram. E pure qui Churchill se la cava alla grande, tenendo botta a Paulo Coelho e Ginetta66 :sisi:

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Comunque stanno arrivando i rofl di Gnomo1985, mi sa che anche oggi si sta dal lato giusto della storia :rulez:

Lessi un paio di articoli tempo fa, ora ritrovarli è un po’ difficile.
Il tasso di moralità dell’Armata Rossa non si fermò quando questa era alle porte di Berlino. A differenza ad esempio degli alleati che, pure giustamente direi, entrati in Germania si fecero venire il braccino corto e col cazzo che si facevano scannare più come mesi prima quando c’era il rischio che venivano ributtati in mare dalla Normandia.

Ora non è che arrivati a Berlino per i troppi morti c’era il rischio che i tedeschi ribaltassero le cose e tornavano al fronte. Ma dal punto di vista logistico la perdita continua di uomini era un rischio per i russi. La chiamerei scelta strategica dei suoi generali ma sappiamo benissimo che questi vivevano nella costante paura di essere eliminati da Stalin se non rispettavano le tempistiche del loro capo

Ma tu hai ricevuto una dispensa particolare da @Brom per avere licenza di uscite del genere perché fai parte di qualche categoria protetta, o cosa?

mi ferisci facendo così

Ma se han fatto i decenni prima ad annettere territori e tutta l’europa che gli diceva “eh mo basta dai”
E hitler ogni volta rispondeva “no dai, giuro che questa è l’ultima volta, credetemi”

Pensa io mi domando invece perché tu abbia ancora un account con libero accesso ad Agorà, dopo il tuo miserabile atteggiamento nel thread Palestinese dove metti i rotfl sui post di bambini palestinesi esplosi o bruciati vivi dalle giustissime bombe Israeliane

ricordiamo che @Clive è quello che riteneva plausibile che US spendesse 40% del proprio GDP nelle forze armate

non proprio uno dei più svegli qui dentro insomma

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dai su, nessuno sta trollando male come fosse il 2003 con le allusioni a chi non la pensa come lui definito stalinista,Clive si è fatto pescare, srs business

Accidenti!
Che prova! Mi hai beccato!
Tra l’altro se scorri una manciata di post a seguire ammetto pure che ricordassi male.

Oh, un fautore del ban di opinione.
Bookmarko per quando in feedback dicono che non è vero.

Ban di opinione? Devi avere un ego smisurato per misurare la tua come “opinione” quando è mero trolling di bassa lega

E l’occidente muto.

Ego smisurato.
Per l’appunto come dicevo.