Il thread di quelli che scrivono cose [Attela raccontaci una storia]

Se ti fai un giro nei gruppi di dscussione degli autori wannabe ti rendi conto di a) come il livello culturale sia basso b) la capacità di reggere all’urto della realtà sia praticamente nulla.

Una cosa che tendo a notare è che molte persone hanno un’opinione inflazionata di sè. Molti pensano di spaccare il mondo e si ritrovano ad essere dei novelli Brancaleone.

Io invece ogni volta che posto (su Patreon o su altri luoghi) o pubblico (su Amazon o Itch) ho sempre il terrore di “oddio questa cosa che ho scritto è una merda chissà se alla gente piacerà sul serio :afraid:

Per il momento mi è sempre andata bene, ma la paura c’è sempre.

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Quando ho pubblicato il mio primo libro ero twrrorizzato.
Tre mesi piu tardi uno fece un post indinniato nel quale elenco 10 esattezze nel mio libro.
10.
In 380 pagine.
Ma cose del tipo: refuso in una data scritta come 1897 invece di 1987, un dettaglio sulla generazionw del persomaggio in un gioco citato en passant e via dicendo.
Mio pensiero: se ho scritto solo 10 errori im 380 pagine allora va benissimo. Dove devo mettere.la firma?

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Boia non innamorarsi della propria roba è una delle cose più difficili. Io sto lavorando con altri cinque e questo in realtà ha aiutato molto, perché i testi ce li siamo letti e criticati a vicenda, cercando sempre di tirare fuori le cose positive e le negative. Da solo sarebbe stato più difficile, perché il rischio di essere supercritico o indulgente è dietro l’angolo

Mha, penso sia vero fino a un certo punto. Pensare di diventare buoni scrittori leggendo libri è come pensare di imparare a nuotare guardando i video di Phelps. Poi appena ti buttano in una vasca affoghi :asd:

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Indubbiamente, ma pensare di fare cinema senza aver mai visto Il Padrino è… hybris?

Io sulla lettura non ho un’idea definitiva.
Da una parte leggere aiuta a capire meccanismi narrativi, ad ampliare la propria cultura, a usare bene la testa e saper scrivere.
Dall’altra devo dire che si corre poi il rischio di scimmiottare, diventare poco creativi, ripetere schemi già seguiti da altri.
Quindi direi che leggere si, ma non troppo ;)
Più che altro per saper scrivere, oltre alla grammatica e all’esercizio, bisogna anche avere qualche cosa di interessante da dire e il modo migliore è avere interessi vari: sport, cinema, musica, arte, viaggi e via dicendo. Più la tua mente spazia in ambiti vasti e più è facile che tu riesca a inventarti qualche cosa di originale, a dire qualche cosa di intrigante, a raccontarlo in modo interessante.

edit: il mio unico romanzo edito, per esempio, è una raccolta di racconti concatenati e, in ogni racconto, alla base della narrazione ho posto un argomento di una materia diversa: arte (la statua del pensatore), cinema (il duello alla messicana), storia (la battaglia di Hampton Roads in un campitolo e la vigilia prima dello scoppio della WWI in un altro), fantascienza (viaggi nel tempo e due istanze della stessa persona ma di tempi diversi che si incontrano), tecnica (riparazione di un computer col cacciaviti :asd:) e via dicendo. Il tutto non per fare sfoggio di cultura, ma per mettere in ridicolo il personaggio principale, un uomo mediocre e pavido che cerca di ricondurre gli episodi banali della sua vita quotidiana a qualche cosa di più epico usando la sua immaginazione. Il tutto, ovviamente, cercando di giustificare a sé stesso il fatto che è un uomo senza una direzione. Ecco questo modo di raccontare è piaciuto molto.

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Nessuna di queste cose è necessarie ma sicuramente aiuta. :asd:

Ok ma se ho visto 100 volte tutti i film di Kubrik ma non ho mai visto il padrino posso provarci comunque?

Vedi che non sta in piedi questo ragionamento. :dunnasd:

Beh dipende da quello che vuoi fare. Se vuoi vendere nel mercato odierno devi sapere cosa vende e cosa cercano gli editori e quindi sì, devi leggere.

O quello o avere i genitori che hanno una casa editrice, tipo Christopher Paolini :asd:

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Anche la seconda aiuta!

Ho un paio di libri in mente (temi: Kubernetes security e advanced web app security), e mi sto chiedendo se mi conviene fare self publishing o andare con PragProg, Apress o Packt. Questi publishers mi hanno contattato in passato per chiedere se ero interessato a pubblicare con loro ma per questione di tempo ho declinato allora. Inoltre le % che prendono loro mi sembrano alte.

Pero’ l’idea di pubblicare un paio di libri mi e’ sempre piaciuta. Anche se ci sono nel mercato libri sui temi che ho in mente, sono piu’ che altro introduzioni mentre io vorrei creare qualcosa di piu’ pratico e avanzato per chi e’ seriamente interessato ad entrare in questi settori.

kubernetes security interesserebbe pure a me :asd:

vorrei prendere la CKS ma mi toccherebbe prendere anche quella di administration prima

Allora, mi apri roba da Tech Zone in Agorà . E va bene.
Poi roba da Agorà in Tech Zone .

Ora anche roba di libri in Agorà ?

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Fate il merge con Il thread di quelli che scrivono cose [Attela raccontaci una storia]

Si’, e’ molto meglio procedere in questo ordine

Oops… sono sempre di fretta e dimentico le altre sezioni :D Puoi spostare?

Grazie @Crius

anche perché non ti fanno fare l’esame della CKS senza una CKA attiva :asd:

Good point :D

Sarebbero libri di saggistica/manualistica. Bene è la mia materia e quindi ho un po’ di esperienza.
Non c’è cmq una risposta facile e dipende molto da quanta energia vuoi spendere, da quante risorse vuoi investire (tempo e/o denaro) e da quanto vuoi guadagnare, oltre ovviamente a fare i conti con difficili previsioni sulle possibilità di vendita.

Per prima cosa quando parli di % alte, cosa intendi esattamente?