
Iniziamo dal diavolo...
DARK FUNERAL
«Diabolis Interium»
Questo è stato uno dei miei album più attesi dell'anno e non vi potrete immaginare la gioia nell'avercelo fra le mani martedì

Per chi non li conoscesse, i Dark Funeral sono - assieme ai Marduk - gli esponenti più noti del black metal svedese (anche se ci sarebbero tanti altri gruppi meno noti.
Il loro BM è veloce, cattivo, satanista e face - painted come quello dei 'cugini', quindi consiglio ai detrattori del genere di saltare subito alla recensione successiva.
"Diabolis Interium" è il loro terzo album e si mantiene sulle coordinate del predecessore "Vobiscum Satanas", velocissimo con alcune parti più 'lente' (anche se la velocità di "Panzer Division Marduk" resta ancora irraggiungibile), diretto, senza fronzoli, non tenta di ricreare atmosfere epico/mistiche (come in parte il primo "The Secrets of the Black Arts"), è pura violenza sonora e non conosce tastiere.
I DF inoltre godono fin dagli esordi della produzione presso i fantastici Abyss Studio di Peter Tägtgren (dove son passati Hypocrisy, Emperor, Dimmu Borgir, Forsaken, Old's Man Child...), che li ha sempre prodotti di persona. Il loro sound è indubbiamente il migliore dell'intera scena black, non c'entra proprio un bel niente con le registrazioni stile Mayhem/Darkthrone.
Per il resto che dirvi... come avrete capito il Bm più puro o si ama o si odia. Certo, se volete sentire qualcosa di potente e cattivo, è il meglio che al momento si trova in giro assieme a Slayer e Destruction.
Quindi gli assegno un meritatissimo 8
PS: per chi fosse interessato esiste una versione ltd. digipack in pelle. Ha il difetto di costare 46 carte, e non ricordo se abbia bonus track, però è abbastanza bella.
Ed ora, per rilassare orecchie e spirito...
ANATHEMA
«A fine Day to exit»
Ecco che è uscito, con pochi giorni di preavviso, il nuovo album degli Anathema. Devo dire di essere rimasto alquanto perplesso dalla copertina, così diversa dallo stile dell'ultimo periodo, temevo che dopo l'ultima svolta fossero diventati fin troppo "commerciale" (scusate la brutta parola...

Bene, questo mio timore è stato smentito subito al primo ascolto. E' è fuori dubbio che rispetto ai loro primi lavori doomish (dall'EP "Crestfallen" al capolavoro "The Silent Enigma") siano cambiate molte cose, ma la loro svolta artistica ha secondo me dato vita a tre capolavori ("Eternity", ancora legato in parte ai lavori precedenti, "Alternative 4" e l'ultimo, eccezionale "Judgement")... e questo cari miei è il quarto capolavoro, eh sì i nostri sono riusciti a migliorarsi ancora e a stupirmi nuovamente.
Rispetto a "Judgement", in cui iniziano a muoversi su queste coordinate, "A fine..." è molto più prog-oriented e mi ha ricordato molto i Porcupine Tree di "Lightbulb Sun" (altro eccellente album): molta atmosfera, molte parti acustiche, qualche retaggio pinkfloydiano, e un livello compositivo sempre elevatissimo - ma quest'ultimo per chi li conosce e apprezza è un fatto ormai appurato.
Abilissimi come sempre a unire parti più 'arrabbiate' ("Panic") ad altre malinconiche ("Release"), nonché a comporre pezzi dolcissimi come "Barrier", ormai per gli Anathema non si può più parlare di metal nè di doom, ma non importa nulla.
Nel corso della sua storia il gruppo dei fratelli Cavanagh è sempre riuscito a superarsi, di capolavoro definitivo quindi non parlo, ma intanto gli assegno un bel 10/10 e consiglio questo album a tutti gli amanti della buona musica e ai "cultori del bello"
