Giocare il giusto fa bene

Saluto la community.
Ho deciso di raccogliere alcuni articoli scientifici riguardo il tema del titolo perché lo trovavo uno spunto interessante di riflessione riguardo l’eterno dibattito se videogiocare possa davvero far male e stimolare la violenza. Ne ho fatto un breve articoletto che sto condividendo in vari forum di settore per avere opinioni, e ampliamenti. L’idea è quella di iniziare a raccogliere materiale per un blog su cui postare contenuti di questo tipo, quindi accetto ogni tipo di consiglio anche sulla scrittura oltre che sul contenuto Grazie e buona lettura.

La mole di letteratura che nel corso degli ultimi anni si è sforzata di dimostrare i possibili benefici derivanti da una fruizione moderata di videogiochi è a dir poco smisurata. Essa è dovuta sicuramente alla grande espansione che questo settore ha avuto nel suo bacino di utenza e quindi anche da un punto di vista economico: sono circa 2mld e mezzo i videogiocatori regolarmente attivi, i quali spendono circa 152mld annualmente generando quindi un business niente male. cit

Un fenomeno così grande non poteva che attirare l’interesse della ricerca scientifica che lo ha analizzato da molti punti di vista: da quello sociologico e antropologico, a quello medico-scientifico a quello economico.

Soffermandosi sul versante scientifico, il videoludico si è dimostrato un valido alleato di alcune facoltà percettive e cognitive:

- Da un punto di vista di operatività cerebrale videogiocare sembrerebbe apportare miglioramenti nella possibilità del cervello di gestire con successo due azioni contemporanee non conciliabili.
- Sulla stessa scia anche la flessibilità sembra ottenerne dei benefici: si tratta della funzione che ci permette di spostare rapidamente la concentrazione da un punto focale ad un altro velocemente e con successo.
- Questi primi due punti sono completati da quello che è stato definito un incremento dell’attenzione spaziale, ossia la nostra bravura nel concentrarci con precisione su un singolo obbiettivo in un ambiente pieno di elementi distrattivi.

Questi tre primi punti sembrano provenire tutti dalla fruizione di videogiochi di tipo sparatutto oppure di alternative appositamente programmate con fini riabilitativi. Questo tipo di videogiochi sembrano apportare anche un’altro beneficio alle nostre capacità elaborative: si tratta del controllo dell’impulsività, che alleniamo ad hoc in tutte quelle situazioni in cui ci troviamo a dover prendere decisioni in fretta ma pur sempre ponderate, in base ai dati che il livello ci mette a disposizione.

I videogiochi sono stati utilizzati molto anche in ambito terapeutico in senso stretto. Tra tutti si riportano tre casi molto eloquenti:
- La dislessia, qualora essa sia dovuta a disfunzioni visive/carenze di attenzione visiva, è stata trattata con successo mediante giochi dedicati
- Negli anziani, l’uso di videogiochi sembra essere consigliato in quanto possono contribuire ad ostacolare il declino cognitivo, con conseguente aumento dell’autostima e quindi qualità della vita.
- Essendo una disfunzione esclusivamente visiva, i videogiochi possono aiutare nel trattamento dell’ambliopia.

Sono stati riassunti e messi in lista alcuni dei ritrovamenti letterari più interessanti e significativi ai fini di dare credito alla tesi di questo scritto. Ciò non significa che esso debba essere interpretato in senso univoco, ovvero che i videogiochi siano salutari e facciano bene a prescindere dal tempo di consumo e da singolarità specifiche particolari. Non si potrebbero infatti ignorare i danni che un loro abuso potrebbero apportare, la cui mole di danni non solo è inversamente proporzionale ai benefici elencati ma molto spesso molto maggiore. La grande diffusione di cui si parlava nella parte introduttiva non poteva dare luogo infatti allo stesso tempo alla crescita in numero dei casi di dipendenza da videogioco, soprattutto nei più giovani. Si tratta di una vera patologia, alla stregua della ludopatia legata al gioco d’azzardo di cui si è tanto discusso negli ultimi anni. Come tale va considerata e come tale va attentamente prevenuta e prontamente trattata nel caso in cui si manifesti.
Al tuo primo post sei già riuscito ad essere piu noioso di hans.
I primi tre punti sembrano utili solo per giocare meglio ai videogiochi


Guidare una macchina.
C'avevo pensato per conto mio un po' di tempo fa.

Se giochi sviluppi capacità operative e gestionali (cognitive in generale).
Se stai in mezzo agli altri sviluppi capacità relazionali ed emotive (sociali in generale).

Direi che sarebbe il caso di eliminare i pregiudizi in entrambi i due casi estremi e cercare un punto d'incontro che più si abbini al singolo.
è comunque meglio sviluppare capacità releazionali ed emotive, in ogni caso, indipendentemente dalle capacità del singolo.


Se fosse bianco e nero, sceglierei queste anch'io.


Ma perché
Di quei due miliardi di “videogiocatori”, la maggior parte é gente che sta attaccata a giochi per smartphone, sono l’equivalente del proletariato del gaming
tldr di benvenuto
non ho capito e' il bot della treccani che vuole portarci a leggere di piu' o e' uno studente di sociologia che c vuole usare per la tesi?
tl;dr videogiocare fino a tre ore al giorno ha effetti benefici sull'umore
Mah, io ho deciso da poco di tagliare a zero il mio tempo sui videogame, perchè mentre gioco a qualsiasi cosa, mi sale un senso di disgusto fisico.

Disgusto per quanto tempo ho investito masochisticamente su questo hobby, mentre avrei potuto fare nmila altre cose e ritrovarmi al pari degli altri nella vita


Madonna che senso di peso e frustrazione


Secondo il tuo ragionamento qualsiasi hobby è tempo perso.
Quindi, in teoria, per essere "ottimi" bisognerebbe:

- Lavoro
- Studiare
- Attività fisica
- Famiglia ?
- Dormire

Giusto?
Non andrebbe bene neanche uscire con gli amici, in teoria quello è tempo perso.

EDIT: esagerare è un altro conto, in qualsiasi cosa.



Siamo in due.


Ho giocato talmente tanto in passato (ma dico TANTO, tipo vero nerd brufoloso con 500+ giochi su Steam, rank pvp a WoW, GM di un gioco online, gestore di un sito specializzato, organizzatore di eventi live e cose così) che ho razionalizzato nella mia mente il fatto di aver giocato anche per tutti gli anni futuri. Ho come "consumato" le ore di gioco che avevo a disposizione nella vita e ora è giunto il momento di fare altro.



Il bello è che la cosa non mi pesa ma anzi è stata come una liberazione. Come se avessi finito un capitolo della vita per poterne iniziare un altro. Non rinnego gli anni passati a giocare, è stato bello e nonostante gli errori e le occasioni perse sul momento mi hanno comunque dato qualcosa. Hanno creato il me stesso di ora e tornando indietro rifarei le stesse identiche cose fatte a suo tempo. Mi sono però accorto che una parte di me se ne vergognava. Non ero in pace con me stesso. Sentivo di fare qualcosa di "sporco". Ho litigato con persone a me care, ho insultato, ho mentito, ho raggiunto il fondo del mio essere.



Ora me ne sono liberato. Sento come aver razionalizzato un lutto. E' giunto per me il momento di andare avanti.


Lo so, sto facendo il possibile per non averlo, anche con aiuto professionale




Normalmente sarei d'accordo con voi, ma c'ha un personaggio di DOTA come avatar.


Ho esagerato, veramente troppo, non dando spazio ad altre cose, e molti treni son partiti. E per colpa di quello mi sale il disgusto

In effetti un po anche io come Abduzione sento di aver consumato il tempo allocato nella vita per i videogame, come se a tavola avessi finito di mangiare i primi, anche se ve ne sono ancora sulla tavolata.