De rerum intellegentia artificialis - estinzione e immortalità degli esseri umani

intanto, questa è di settimana scorsa
http://www.repubblica.it/scienze/2015/10/09/news/realizzato_il_primo_cervello_virtuale_31_000_neuroni_e_55_strati_di_cellule-124699542/

Se ricordo bene nel libro di Kurzweil (2004) si parlava di primi esperimenti con 18 neuroni.

Cercando quello sopra ho trovato questo, però :\
http://www.repubblica.it/scienze/2014/07/14/news/human_brain_project-91507092/
a livello pratico - ma è una mia opinione personale - non sopravvaluto il problema, penso che sarò morto e sepolto da un pezzo prima che qualsiasi cosa di simile ad una "vera" IA (o ad una singolarità) avverrà, quindi chemmenefregamme.

A livello teorico e speculativo trovo il problema affascinante, perché porsi dal lato dei potenziali architetti di un oggetto pensante impone di pensare all'etica e alla mente (in chiave olistica, quindi tenendo conto anche del contesto che motiva e indirizza il pensiero) da una prospettiva diversa. Insomma, è un esercizio utile anche per (ri)meditare l'uomo, e le macchine biologiche, in generale.


l'ho letto, così come avevo già letto altre cose, a cui l'articolo si richiama.

E' (indubbiamente) una delle soluzioni ipotizzate, poi bisogna vedere se funzionerebbe, o fino a quando funzionerebbe (era per dire a Montex che c'è già stato chi ci ha pensato).

In ogni caso, ribadisco: tutta questa eccitazione non ce l'ho, essendo convinto che si tratti di orizzonti possibili ma che non mi coinvolgeranno.

Come tema di (fanta)scienza - o come esercizio di etica - mi intriga, senza dubbio.
poi mi permetto una chiosa che in parte esula dalle tecnobubbole, che saranno tecnicamente pertinenti, ma hanno anche una componente juvenile per le ragioni che seguono.

Stiamo speculando sui modi per evitare che una AI decida di tramutare l'universo in una distesa sconfinata di graffette, ma di fondo non sappiamo dire perché già (e ancora) oggi alla maggior parte degli esseri senzienti interessino più le graffette (metaforiche e non) - la loro produzione, consumazione e/o accumulo - che il mistero irrisolto che è l'esistenza. Fatto al quale pure una AI superintelligentechelevati non potrà mai dare risposta, specie se "baciata" dal dono dell'immortalità.

Mentre invece (non dico niente di nuovo) è proprio l'orizzonte della mortalità che ci grazia o ci condanna (o che ci rende irrisolti o completi). E la mortalità non è neppure una domanda, o un problema, a mio modo di vedere. Il problema è che l'umanità, intesa statisticamente, con quel fatto non sa confrontarsi.
Sybil System e passa la paura
Che poi se sta cosa delle ASI dovesse funzionare, gli esseri umani dovrebbero immortali, senza bisogno di lavorare. Farebbero tutto le IA (un po' come un cane domestico ). Infinito tempo libero a disposizione, i mmorpg avranno un successone
Essere obbligati a farmare e ripetere lo stesso content per l'eternità.

btw, credo tu sia troppo ottimista in termini di "accessibilità" quando parli di "esseri umani"


hai mancato il punto. Io penso che pure se ti lasciassero una ai orfanella sulle scale di casa tua, o te la mettessero in regalo nelle scatole di cereali, quello che è e non è la tua vita non cambierebbe.

Magari ti troverà la cura per il cancro, magari no. Forse ti consentirà di avere il pisello più lungo o più corto, o una vagina sul gomito, o magari ti tramuterà in soylent green. Ti spiegherà come è nato l'universo, fantastico.


Di base, però, non risolverà autenticamente ciò che di irrisolto c'è in te come essere umano.

Detto altrimenti, non ti farà più felice (non c'è tecnologia, al di fuori delle droghe, che possa artificialmente manipolare il tuo benessere o malessere) e/o non ti renderà più consapevole, al limite più miserabile (o distratto).

Ma questi sono i miei 2 cents.


aspetti l'espansione e i dlc che uscirebbero a velocità allucinanti perchè le ASI sarebbero velocissime



intendi che le ASI saranno una cosa per pochi eletti (ricchissimi)? all'inizio sì, di sicuro. poi col tempo diventeranno assolutamente comuni, come è stato per i computer. e lo stesso varrà per le cure mediche e tutto il resto della tecnologia che verrà sviluppato.



certo che mi renderà più felice: adesso l'unica cosa che non mi va della mia vita è che devo stare 10h al giorno a lavoro (e tieni comunque conto che non mi dispiace come lavoro). e se dovessi entrare in depressione, ci sarebbe la ASI psicologa che saprebbe come risolvere il problema. se dovessi drogarmi di eroina, ci sarebbe la ASI medica che mi renderebbe come nuovo e senza dipendenza.


Penso pure io che sia un qualcosa con cui dobbiamo scendere a patti unicamente noi stessi ( salvo, come hai scritto anche tu, droghe e affini per manipolare artificialmente il proprio umore ) imparando a controllare ansia/panico oltre che ad accettare tutte le questioni irrisolte.

Comunque, voi avvocati cosa state facendo a tal proposito?

@Ficus: Intendevo proprio il numero di persone che avrebbero realmente potuto beneficiare di qualcosa di simile.




In realtà l'autore prende in considerazione anche questo aspetto. Predicendo il fatto che esisterà solo 1 ASI. Ovvero la prima creata perché sarà in grado di bloccare la creazione di ulteriori ASI.


Aye,

ma non è utopica come visione?
scommetto che preferirebbe "usarci" piuttosto che distruggerci


ti basterebbe allora vincere al superenalotto (o anche solo farti prescrivere potenti antidepressivi), e al momento è più probabile quell'evento che l'asi che ti rende pacioccoso per l'eternità.


nel dubbio circa la plausibilità dello scenario tecnologico, abbiamo chiesto comunque un fondo spese anticipato


Tutto il suo discorso che riguarda esclusivamente il concetto di ASI è utopico. Immortalità? intelligenza che in in pochi anni guadagna milioni di anni di evoluzione? capacità di risolvere qualsiasi problema? E' il concetto interessante più che entrare nel merito.
Non so come potrebbe essere qualcosa di così nettamente superiore.
Voglio dire, noi costruiamo le cose sulla base di nostri modelli. Possiamo costruire un enorme cervello artificiale con un'infinità di neuroni che possa imparare tutto in un lampo, ma gli schemi di pensieri con i quali gestisce tutta quella mole di informazioni sono comunque nostri.
Avrà un pensiero superveloce, saprà tutto, ma creerà con le stesse basi logiche con cui creiamo noi, per fare qualcosa che trascenda l'umano potenziale dovrebbe essere un qualcosa creato da chi già trascende questo potenziale (tipo creature multidimensionali so na sega)
In ogni caso penso in genere umano almeno come civiltà sia giunto ai titoli di coda del suo film. Lo dico senza catastrofismi/complottismi: o appunto inizia un processo per trascendere, oppure riparte da zero.
(e potrebbe trascendere appunto con la tecnologia, acquisire nuovi sensi con innesti, implementare una coscienza collettiva, eccetera)


* E' ciò che si nasconde dietro l'enigmatica frase - il confine è la sostanza -. Non c'è niente al di là della morte perché è la morte ad essere la verità dell'uomo (il nulla è la verità dell'essere). Bottom line, a me le discussioni sull'intelligenza artificiale sembrano una specie di sciamanesimo contemporaneo teso a materializzare dio nella tecnica anziché nelle forze naturali, non a caso si ritrovano in continuazione le attribuzioni divine (immortalità, onnipotenza...) quando non direttamente l'idea stessa anche nell'articolo postato.


Sì, ci mancherebbe

Era per dire che non vedevo allo stesso modo reale il fatto che ve ne fosse solo una, alla quale fosse imposto di bloccare la creazione di altre ASI.

Stai saltando infatti il passaggio dell'AGI spiegato nell'articolo.



L'autore sostiene la stessa cosa.