[CONTENITORE] Roba cara, perché se no sei un baVbone...

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Non è questione di vivere con lo stretto necessario , e questione di una corretta valutazione del necessario e del non necessario .. per poi finire all' acquisto del non necessario già con una consapevolezza superiore ..
Il problema è quando la pubblicità si rifà a Oscar Wilde e stabilisce che niente è più necessario del superfluo .. e nel superfluo ti fa trovare la tua sensazione di benessere ..
Con il risultato che ti senti coccolata quando ti viene regalata l' ennesima bomboniera di matrimonio che poi butterai nel immondizia alla prima occasione utile ..
E cos'è necessario lo decidi tu?
Mi pare accada qualcosa del genere in Corea del Nord e in tanti altri bei paesi.

Se voglio una cosa per pura soddisfazione sono un coglione? Basta saperlo.

Non entriamo nei sofismi và, che è meglio.
Non ho letto le ultime ventordici pagine, comunque in un'azienda grossa, soprattutto famosa, la cosa più costosa per prodotto è in assoluto la pubblicità.

Quindi per dirvi un paio di Nike le pagate boh, 150 euro, a loro produrle costa 20 magari, ma la pubblicità per farle restare un brand famoso saranno altri 50-60 euro A PAIO DI SCARPE.

No così perchè qua c'è gente che pensa che l'unico costo da considerare per prodotto venduto sia il costo di produzione
Che poi anche i costi della pubblicità sono diminuiti tantissimo, negli ultimi 20-30 anni.
Negli anni '80 giravano davvero suuuoldddddi, ora la comunicazione ha (in linea di massima, se escludiamo alcuni colossi, che comunque hanno iniziato a fondersi fra di loro e ridimensionarsi) costa molto di meno, anche con l'avvento del web e dei nuovi metodi (ambient, etc).


[ot]
no, quella recita più o meno borro merda che il vento ti disperda!

Secondo me non solo è uno slogan catchy, ma assolutamente condivisibile

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Non lo so, 20 anni fa non ci lavoravo, 2 sì, e non oso immaginare che genere di soldi girasse negli anni '80 se quelli che girano adesso in confronto sono pochi
Oh ma la smettete di dare corda a Fece?
Diciamo che ultimamente, quello che rimane per la comunicazione, sono briciole. Infatti sono pochi quelli che si possono permettere campagne integrate della madonna.

Una buona comunicazione è imo fondamentale ed è ciò in cui peccano molti.


Che poi la cosa ironica è che Wilde poteva permettersi quel tipo di aforisma, il milanese no.

Il punto da notare qui è che le espressioni come "lasciamo la decisione al consumatore" o "il mercato decide" hanno una pragmatica totalmente differente, visto che il consumatore non decide e il mercato non fa nulla, entrambe le affermazioni sono un'oggettivazione di certi rapporti di potere.

Perché la scelta del consumatore e il mercato dipendono dagli esiti delle varie "corporate warfare", in sostanza chi riesce a pagare e gestire certe clientele politiche (non per forza, ma anche, istituzionali) muove il mercato e il consumatore.

Quindi, se è vero che l'approccio socialista di Cece ha dei problemi io lo preferisco perché dall'altra parte in sostanza c'è la merda.
Si ma tutti che parlate di borse, scarpe etc che per produrle costano 100 euro e poi le vendono a 1000, quindi 900 euro di guadagno.

Ma il costo dei dipendenti che non intervengono direttamente alla produzione non li contate? gli affitti dei negozi si pagano da soli?

Il rincaro dei marchi del lusso sarà sicuramente altissimo, non son li a far regali a nessuno, ma forse molti di voi la stan facendo un po troppo semplice.

Che poi non tutte i prodotti del lusso han quel rincaro li, per esempio una borsa di una famoso marchio che ha come prezzo retail 1500 euro ha come prezzo di produzione 300 euro.

Sicuramente elevato, ma forse meno di quanto potrebbe sembrare.
La pubblicitàààà


Ovviamente non posso decidere io cosa sia necessario e cosa no , ne cosa sia bello e cosa no , però spesso e una risposta che viene da se quando il consumatore dimostra di non conoscere il prodotto che ha acquistato ..

Se vuoi acquistare un determinato prodotto per soddisfazione non dico affatto che sei un coglione , ma ne deduco che non hai comprato un prodotto solo per le caratteristiche del prodotto stesso ma anche per la soddisfazione che deriva dal acquisto stesso ..

Al che potrebbe nascere la domanda del "cosa esattamente ti da quella soddisfazione " ??
Cioè anche il fumatore nella sigaretta trova una soddisfazione , ma quindi dovremmo vedere il fumo come una cosa positiva ?

ma vogliamo parlare dell'acquirente compulsivo invece
Ma avete scoperto oggi che gli attori del sistema economico non sono razionali?


tra il bianco e il nero ci sono infinite tonalità di grigio.



e l'irrazionalità del consumatore si da per scontata dal terzo giorno di economia.

Difatti non voglio parlare di roba fatta dai cinesi, anche perché basta pensare al vetro e alla porcellana: i cinesi sono fortissimi con la produzione degli articoli fatti in porcellana, questo non significa che siano fatti alla culo...

Personalmente parlo proprio del fatto che CHIUNQUE ha in casa o addosso qualcosa che proviene da una filiera "perversa"; da quello che mangi, a quello che indossi, all'illuminazione, al divano che chissà che cazzo ci mettono dentro, al truciolare.
Alla pelle che chissà se arriva da zone deforestate, a come viene conciata, se ha formaldeide, o se i sacchetti di plastica hanno ftalati.

Tutto il sistema è perverso, a partire dalla ragazzina che pensa che avere l'ultima borsa di YSL è chic che ne scaturisce IL BISOGNO.

Ti sta parlando una persona di parte che concepisce il lusso per lavoro, quindi di parte.


Su docce e gabinetti si vocifera il fatto che siano andati in concordato, successivamente gli hanno concesso la prescrizioni.
voci.


io la darei per scontata dal peccato originale

edit: grazie Eva!
Senza andare OT mi piace in questi discorsi sempre ricordare un episodio che mi è capitato a Milano anni fa

Ero con la mia ex in giro in zona Duomo. Entriamo in galleria Vittorio Emanuele (si chiama cosi quella accanto al duomo, giusto?), vediamo il negozio di Vuitton e pensiamo "dai, entriamo a dare un'occhiata!"
Noi vestiti da pezzenti quali siamo...entriamo.

Io ero/sono ignorantissimo su questa roba...però avevo visto da molto vicino borse LV comprate su ebay, ben fatte, in plastica, di cui ho sempre pensato "beh dai...è un plasticone ma fatta molto bene"


Ignoravo completamente che anche le originali fossero in plastica

Entro nel negozio, iniziamo a guardare...mi avvicino ad una borsa....plastica....penso "beh...magari alcune sono cosi..."
Ne guardo altre...tutte in plastica.

All'ennesimo plasticone da un borzilione di euro, mi volto verso la mia morosa ed a voce alta (non apposta, mi è proprio uscita d'istinto), esclamo: "MA CAZZO SONO TUTTE DI PLASTICA!!!"

Commesse, clienti e buttafuori che si voltano verso di me, mi fissano ma stanno zitti tutti, senza nemmeno guardarmi male.
Evidentemente non potevano alla fine dire alcunché non ho detto balle.

Quatti quatti usciamo e deflagriamo in una risata epica

Lammerda....migliaia di euro per dei plasticoni anche no. Capirei ancora ancora fossero di cuoio di ottima qualità, ma plastica no che cazzo...

hai ragione, però è interessante soffermarsi un attimo sull'efficacia di certi messaggi promozionali, sulla loro ripetitività e sul fatto che, fatta a minori/bambini, sono un vero e proprio lavaggio del cervello.

cosa è superficiale e cosa no è lo stesso buon senso che lo suggerisce. meglio 3-4 cianfrusaglie al mese di cui 3 sono perfettamente inutili o meglio un viaggetto in più all'anno (anche corto..non parlo di un mese)?quali di queste 2 opzioni ti arricchisce per davvero? anche il compulsivo probabilmente converebbe che è meglio il viaggetto. solo che proprio non ce la fa a fare la formica. e la colpa è tutta tua e di gente come te che lavora in quel mondo..satana


la pubblicità dovrebbe essere il veicolo con cui si mette in risalto la soluzione per soddisfare un bisogno (obvious). stop!
quando invece è la pubblicità stessa a creare il bisogno, indirizzando la società su determinati schemi, valori ecc. vuol dire che siamo alla frutta con tanto di ammazza caffè in dirittura d'arrivo.


non è auspicabile che abbia tutto questo potere decisionale per un puro fine economico. andrebbe pesantemente regolamentata più di quello che è già. soprattutto quando il target è un bambino. cioè un acquirente futuro pensantemente condizionabile e dalla mente malleabile. soggetto che per il marketing non è nient'altro che un adorabile palla di pongo con cui sbizzarrirsi.

a me pare un problema


p.s.
non correggo che devo uscire