Finito anche io, visto in lingua originale.
Provo a improvvisare un commento a caldo.
Questo non è un film, ma una dose.
Cioè se ti vuoi fare un film, questo è il film che ti devi fare.
Tutti gli altri film hanno una trama, cosa che dopo che ne hai visti un po, alla fine sembrano tutti uguali, ma attenzione ci stanno film con delle trame meritevoli, millenni di racconti e leggende si trasmutano nel grande schermo, ora lineari, ora epici, ora strazianti, ora nostalgici, insomma trame.
Qua invece entriamo nella non trama, qui è un angelo, impersonificato nella protagonista, che letteralmente fa i buchi nello schermo, che vola fuori dal cervello di Lynch per farci percepire com’è il mondo che ci circonda, con inquadrature che enfatizzano, senza cedere alla marchetta facile, quello che siamo tutti all’inizio prima di incontrare il primo brutto vestito a festa, cioè un palcoscenico di pupi.
Lei però è pura come un diamante, e lo resta fino alla fine, in una inquadratura che lascia lo spettatore solo con se stesso.
In pratica è come vedere il mondo con gli occhi di un mistico, di più, con gli occhi di un bene che alla fine non vince mai.
Le facce ordinarie magistralmente impostate come fossero protagonisti di bolle, non trovi una comparsa, come fossero tutte note di uno spartito unico, e dopo un po ti arriva la sinfonia, le musiche sotto che vanno dai suoni sordi a soffi distanti a enfasi di dolori, le facce del desiderio, rese con una precisione empatica fuori parametro, quasi a dire a quei 4 peracottari di holliwood come si fa un porno, 2 minuti che te lo fanno diventare di marmo.
E quei rossi. Senza rosso non esisti.
Il sadismo del cinismo, insopportabile per un angelo, forse il piĂą grande orrore dei nostri tempi dover trovare qualcuno per elemosinare un pezzo di pane o un pezzo di felicitĂ .
Il mondo dei film senza una trama, esattamente come nella realtà , non c’è mai una trama, ma voglia di marcare il territorio.
Ti arriva chiaro il senso, cioè il senso stesso è il senso. Le voglie di esistere, ognuno si crea la sua voglia e l’innaffia, la amplifica e la spara aoe.
Come uno che da piccolo gli dicono non vale un cazzo e poi per il nervoso fa un macello.
Alla fine perde l’amore, si immola alla crudeltà umana, come un cane abbandonato in autostrada dal padrone che deve andare in ferie.
Chi non si è trovato di fronte a una insensibilità ? Tutti praticamente, alla fine realizzi che bisogna farsi bastare se stessi ma siccome non si può sentire, ti sale la pazzia.
Una seta che si dipana sottostante, serve un enorme sforzo di estraniazione per vederla, quasi a significare l’egoismo imperante.
Voto 1 perchè mi arriva che questo film è trasparente di ciò che vediamo, cioè il grande schermo in questo caso è una finestra, per cui il voto dato al film oltrepassa tutto e va all’inferno in terra che fa crepare i pochi angeli rimasti.