La polizia ha arrestato il capo degli istruttori e denunciato alcuni compagni di cure di Pu Liang.
La notizia, riportata oggi dai giornali, ha scatenato forti reazioni. Il 2 agosto un altro adolescente di 15 anni, considerato "dipendente da internet", era morto dopo essere stato massacrato di botte in un "campo di correzione" di Guangxi Qihuang, nel sud della Cina. Dopo il suo arrivo, Deng Senshan era stato immediatamente messo in isolamento in una cella. Le sue proteste, il rifiuto di raggiungere la mensa "camminando spedito", avevano scatenato la violenza del personale, che lo ha ucciso a calci e pugni. Quattro persone sono state arrestate e la clinica è stata chiusa.
La polizia ha scoperto che nei centri che promettono di guarire dalla dipendenza elettronica, i ragazzi vengono sottoposti a ripetute sedute di elettroshock. I danni al cervello, secondo i medici, sono devastanti e irreversibili. La popolazione, sconvolta, chiede ora alle autorità di porre al più presto fine a questi abusi.
In Cina gli utenti di internet sono circa 340 milioni. Su 100 milioni di adolescenti, oltre 10 soffrirebbero di dipendenza da web, alterazione nervosa per altro difficile da diagnosticare. Negli ultimi anni sono sorte oltre 400 cliniche di riabilitazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di istituti privati e abusivi, che promettono miracoli in cambio di rette da capogiro. I metodi usati sono quelli più rigidi usati nell'esercito in caso di insubordinazione: digiuni, isolamento, percosse, obbedienza assoluta a regole feree e divieto di usare qualsiasi apparecchio elettronico. I casi di adolescenti finiti in ospedale per soprusi, sono migliaia. In luglio il Ministero della sanità ha bandito l'uso dell'elettroshock per la dipendenza da internet, ma il controllo resta inattuato. Davanti alla sollevazione popolare, oggi il governo ha dichiarato che nessuna clinica privata che promette di guarire dalla dipendenza da web è legalmente registrata e che non esistono metodi certi per curare il bisogno compulsivo di stare davanti al computer.
I genitori di Pu Liang avrebbero pagato 5 mila yuan (circa 520 euro ndr) per guarire il figlio, investendo i risparmi di anni. La famiglia della prima vittima aveva consengnato agli educatori l'equivalente di 750 euro per un mese di "training". "Mio figlio era sano e buono - dice ora il padre - il suo problema era che non riusciva a staccarsi dal computer. Aveva bisogno di fiducia, di stare con altri amici e di tornare a scuola. Non era un criminale da uccidere a calci".
Un rapporto pubblicato oggi rivela che in Cina l'80% dei bambini usa internet già alle elementari. Il 7% di essi risulta web-dipendente e un altro 5% rischia di diventarlo entro pochi anni. I maschi sono più a rischio delle femmine. Ad ammalarsi più spesso, i ragazzi che non possiedono un Pc, ma che passano giornate connessi negli internet-cafè, lontani dal controllo dei genitori.
Dura la vita per i nerd in Cina
