Bruford: "meglio essere un investigatore che un juke box"



l'album con Metheny ed altri? The topography of the Lungs, o i due Solo Guitar? Come molti jazzisti ha una discografia abbastanza grassottella...

Lo conosco molto poco pure io, devo dire la verità (quando parlavo di Bailey mi riferivo a Victor Bailey )

p.s. c'è anche un album di improvvisazioni con Holland che dovrebbe meritare (sulla fiducia)...
io ho solo 'topography of the lungs' e ci sto impazzendo sopra (tra l'altro ci suonano giusto i tre più grandi improvvisatori mondiali ), ma ricordo una frase di un critico riguardo la discografia: "non sono importanti in questo caso i lavori, ma la figura intera di un uomo che ha rivoluzionato il modo di suonare".. e la cosa mi ha messo paura.. proverò l'improvvisazione con Holland, vediamo un po'.. anche perchè tra l'altro mi sono chiuso con l'improvvisazione jazz..
comunque il free jazz, come insegna Davis, non è mai esistito ed era una bufala di proporzioni epiche
vogliamo essere più diplomatici? Diciamo che era il dadaismo trasferito oltreoceano decenni dopo la sua fuoritura, solo più noioso


secondo me rosicava perchè non lo capiva


molto improbabile

per quanto mi riguarda, e con la premessa di averlo "frequentato" poco, il free jazz ha un valore simbolico come atto musicale, ma a livello di sostanza pensare di suonare - passatemi la semplificazione - a cazzo in un quartetto/quintetto senza alcuna struttura precostituita (fosse anche scheletrica e minimale) e formulazione di una direzione "ragionata" non può che tradursi in una scoreggiata collettiva, a prescindere dai nomi coinvolti.

Anche perché gestire poliritmie, modulazioni estemporanee, in assenza di qualsiasi riferimento, etc. è praticamente impossibile, almeno se l'obiettivo è fornire un risultato apprezzabile al di là di qualche effetto timbrico.

Quello che faceva Davis in Bitches Brew era ben altra cosa, per dire (e l'unica forma di "free" imho abbordabile/sensata: diciamo le colonne d'ercole di un discorso musicale che non rischi di diventare sovrapposizione di gente che parla per i cazzi suoi, ma appunto musica d'insieme)



Posizione volutamente estrema (intendo la mia di cui sopra), ma secondo me non distante dal vero: se parliamo di free jazz come attitudine individuale, utilizzata come sottolinguaggio per arricchire il vocabolario improvvisativo (e che nel jazz fa molto l'effetto, vedi Jarrett nei solo piano piuttosto che Bley, di inserti molto vicini all'idea dell'atonalità) allora ci può anche stare. Come linguaggio autonomo, imho, no.

Il free jazz può essere una salsa, non la pietanza.
In un certo senso lo penso anche io, visto che poi il free jazz è durato forse meno del punk, per diluirsi poi con tutt'altri generi. Rimane il fatto che sentirmi un lavoro come 'Machine Gun' di Brotzmann in ottetto e ascoltare che diamine di potenza di fuoco tiravano fuori mi mette terrore.
In compenso, preso sempre come atto musicale, ha dato il via probabilmente al più fecondo periodo di studio della strumento, dalle sue potenzialità timbriche fino al puro suono (cosa che fa la musica contemporanea da ben prima, ma probabilmente solo il free jazz e la sua situazione storica ha portato questo discorso ad un livello puramente """"""""popolare""""""")

A conferma del pensiero su certo non-sense, penso che 'Free Jazz' di Coleman sia la più grande bufala musicale della storia, visto che probabilmente neanche lui saprebbe spiegare cosa diavolo stava facendo in quel disco e dove voleva arrivare.
in realtà non so bene spiegare neppure io cosa sia la fantomatica "armolodia" di Coleman, ma secondo il buon senso direi che molto banalmente si basa su un ovvio (almeno oggi) concetto:

puoi anche sottrarre il riferimento "usuale" armonico e melodico, ma allora devi puntare su altri elementi che consentano un principio di riconoscibilità, come musica e non "rumore" del pezzo: ad esempio isolando cellule ritmiche, o timbriche, per il tramite della loro ripetizione e riformulazione, e comunque consolidamento nell'orecchio dell'ascoltatore, ad esempio.

Però anche questo implica una formulazione "ragionata".

Il problema risiede nel fatto che se poi, a tutti i costi, devi suonare "free" per partito preso, cioè evitare soluzioni armoniche tonali e balle varie, ti stai togliendo una palla al piede per mettertene un'altra (alla faccia della libertà del gesto )

Concetti che nella musica accademica, peraltro, non erano certo nuovi, in larga misura (anche se con formulazioni magari diverse).
hai editato.
ti odio.


???

ho aggiunto solo il pezzo su Davis (la citazione), e qualche "trillo"
sì, hai fatto il "coatto"


"Bitches Brew" per qualche ascolto è straniante

poi ti si accende la lampadina

anche se c'è il trucco, alle improvvisazioni ha fatto il maquillage in post-produzione


yep. A tale proposito cito la wiki (che, se la memoria non mi inganna - dovrei andarmi a rileggere biografia e note d'album - dovrebbe essere rispondente al vero)



tra l'altro la cosa divertente è (anche qui, se non ricordo male...) che Teo Macero sarà sì definito "leggendario" dalla Wiki (avendo partecipato alla produzione di album storici di Davis), però Davis non ha mai scordato di insultarlo quale figura incompetente, la cui presenza era più un danno che un vantaggio in studio Ah, il buon Miles aveva sempre una buona parola buona per tutti
maddai

cmq Miles aveva sempre ragione
Hanno già detto più o meno tutto Viennetta e Paranoid,ma vorrei puntualizzare su un paio di argomenti:
1)La musica,come è già stato detto,va contestualizzata.Inutile un assolo fusion di gambale su un brano dei rolling stones,fatto di tre accordi in croce.Può avere senso invece una contaminazione che rispetti cmq i limiti del brano originale,se si esce fuori da quei limiti si crea qualcosa di completamente incoerente.
2)Non tutta la musica ha le stesse finalità:ad esempio penso che ai motley crue o ai kiss gliene fottesse molto poco di esplorare a fondo le capacità espressive dei loro stumenti... Eppure nel loro campo spaccano!
3)Le contaminazioni esistono già: il primo esempio che mi viene in mente (perchè lo sto ascoltando ora) è "living is a luxury" da exposed di vince neil...Chitarre jazzate si inseriscono in un contesto "tamarr-rock-ignorante" senza stonare.
4)Come ha detto Viennetta,i turnisti sono i migliori perchè padroneggiano più linguaggi (e appunto per questo raramente escono dal seminato)
5)Musica "ignorante "e "intelligente" possono tranquilamente coesistere grazie ai punti 1 e 2: chi metterebbe su un raffinato disco free-jazz-noise-sticazz a un party pieno di figa??
6)W la poliedricità e abbasso le barriere mentali.
ok, mi va benissimo tutto, però non è una questione di gusti quella che muoveva Bruford e soprattutto non parlava dei musicisti




io, sia mai che becco l'unica intellettuale snob figa-stretta della festa
ma ... anche i Manowar improvvisano quando tirano un feedback di chitarra per un ora con Joey che ti fissa ( per forza ) con il suo nazi sguardo , solo che è un improvvisazione che non vi piace ...

Lo ha già detto in parte V ... l'improvvisazione è molto meno de-strutturata di norma di quanto appaia , spesso (diciamo sempre) si basa sui schemi noti e "scritti" nel quale ci si muove secondo regole per quanto non sia prefissata la nota singola o la scala ... è molto meno ampio lo spettro delle scelte.
C'è sapienza come no nell'improvvisazione , ma non è la creazione dal nulla che viene spesso immaginata o l'estro momentaneo che scaturisce improvviso appunto.
Faccio un esempio banale ... quando ho visto Jon Oliva al Rainbow ad un metro di distanza ... quell'omone ha suonato tutta la sera classici Savatage e alcuni brani suoi pressochè con la loro solita struttura e senza aperture di improvvisazione ... ma l'interpretazione era UNICA e il cuore e l'animo infusi in essa valgono nella mia scala di valori molto di più che qualunque "variazione sul tema".
Questo non toglie che l'improvvisazione volgarmente detta non sia o non possa essere piacevole o a volte desiderabile ... ad esempio per me Bombay Vidaloo per me è bella ... ok scherzi ( mica tanto ) a parte .... secondo me per tornare alla dichiarazione di apertura del thread sto con Paranoid di fondo ... mi pare più la giustificazione di un tifosello del suo "generino" ... e per la cronaca Da Vinci , Michelangelo , Wagner , Mozart , Tolkien , Shakespeare etc.. etc... non sono ricordati per l'improvvisazione ... Bruford li chiamerebbe Juke-Box ... certamente Mozart , Michelangelo , Da Vinci e compagnia sfornarono ARTE dovendo soddisfare un cliente ...