Tranquillo, però sono curioso di vedere quale grado di efficacia ed efficienza nei controlli riuscirà infine ad esprimere il BTOM, già leggo di lamentele per il sottodimensionamento in termini di portali, mezzi e personale rispetto al carico di lavoro atteso ma sono critiche al momento di cui è difficile capire la validità.
Nel complesso mi paiono interventi normativi più favorevoli alle grandi aziende, possono eventualmente compensare i costi con le economie di scala, quindi nell’Unione Europea per quanto riguardo i piccoli esportatori immagino, oltre all’abbandono del mercato britannico stesso eventualmente, improbabile sia, costituiranno dei consorzi specializzati nelle compilazione della documentazione necessaria arrivando però quindi ad introdurre un nuovo soggetto nella filiera degli approvvigionamenti. Immagino per tanti prodotti specifici vi sarà una maggiore difficoltà nel competere per il mercato di base rispetto ai marchi più grandi, forse punteranno ancor più su una clientela con maggior capacità di spesa.
Beh, parte delle politiche protezionistiche è proprio riguardante l’opportunità per i produttori interni di beneficiare di condizioni di mercato favorevoli; per loro almeno, perché bisogna poi valutare se questo non porti ad un aumento dei prezzi per il consumatore finale.
Per dire l’ufficio di statistica britannico suggerisce un inflazione alimentare annua del 26%, non poco mi pare, ed immagino adesso l’implementazione effettiva di una dogana capillare non aiuterà, ma non conosco il sentimento popolare a riguardo tra i locali.