Negli ultimi giorni ho potuto a malapena dormire. L'incubo della casa ha avuto un grande effetto sui miei nervi, e ancora ora, se a malapena riesco a mascherare le mie emozioni sul volto il tremore delle mani mi tradisce. Ho cercato di tenere la mente occupata studiando il volume occulto che ho trovato, il "De Occulta Philosophia", e il libro in mio possesso sulle tradizioni africane, scoprendo quanto potevo sulla strana tribù dei Miri Nigri. Divido una camera con il mio pupillo Russel Albion Meyer, e passo le notti insonni a studiare e a riflettere sul da farsi. Infine ho deciso, a gradi linee, cosa fare.
Mi sono recato nelle biblioteche vicine, cercando di scoprire quanto potevo sull'Ordine dei Custodi di San Giorgio e sui Miri Nigri (anche acquistando i libri o prendendoli in prestito), e ho provato a telefonare a eminenti medievalisti di mia conoscenza. Così ho fatto anche con alcuni antropologhi della mia Università di Boston, chiedendo informazioni sui Miri Nigri e il loro orrendo idolo Chaun Faughnar.
Ho discusso col signor Gyllgogerych della faccenda Borz, e sono d'accordo con lui. Chiedo a Russell se la pensa come noi, e rimaniamo d'accordo che è meglio mantenere tre occhi perennamente puntati sullo squilibrato.
So che potrebbe accadere altro, perciò mi sono recato in alcuni negozi locali: ho acquistato una torcia, una scatola di fiammiferi, un accendino, un fischietto, un medikit, uno specchietto, una bussola, dei tranquillanti e una lente di ingrandimento. Ho messo tutto nel mio zaino. Ho detto a Marcelo che forse una pala, un piccone e qualche corda con rampino ci torneranno utili, e siccome lui è il più adatto per questo genere di cose... Se può, che compri addirittura della dinamite.
Ho pensato che era meglio informare alcuni miei colleghi e intimi conoscenti dei miei passi e delle mie scoperte, qualora mi succedesse qualcosa, perciò ho mandato due lettere identiche a miei due colleghi dell'Università di Boston di cui mi possa fidare, il professor Carter e il professor Grant. Il testo è il seguente:
"Caro amico, sono stato testimone di eventi innominabili e immondi. Non posso ne' voglio raccontarli, in quanto il linguaggio umano è incapace di descrivere ciò a cui ho assistito. Vi basti sapere questo: c'entra il misterioso ordine dei Custodi di San Giorgio, i Miri Nigri, la loro blasfema divinità Chaugnar Faughn e tale professore Johansonn (inserisco anche il numero di telefono). Intendo telefonare a questo numero, che ho trovato su di un bloc notes trovato nella casa in cui si sono svolti gli orribili eventi che ho citato. Io e il mio assistente, Dr. Russell Albion Meyer, ci imbarcheremo in questa impresa più per obbligo che per intenzione: ne siamo già dentro fino al collo, abbiamo visto troppo, non c'è più modo di tornare indietro. Forse vi sembrerò pazzo, ma se non avrete più notizie di me, o sarò trovato morto, provate a chiamare quel numero di telefono e in seguito allertate le autorità.
Sappiate anche che ho trovato un oscuro volume, il leggendario De Occulta Philosophia. Non dovrebbero esserci molte copie esistenti, e son tutte conservate gelosamente da collezionisti. Il trattato occulto in questione è una chiave importante dell'enigma. Quandunque ne avessi l'opportunità, lo farò copiare e ve lo manderò. Senza contare che se dovessi essere in pericolo cercherò di affidarlo al mio assistente, al mio amico Marcelo Peron o di farvelo avere in qualsiasi modo. Contattate gli hotel a cui avrò alloggiato, è possibile che affidi qualcosa alla custodia degli albergatori, o anche alla polizia.
Vi prego solo di una cosa, sappiate che tutto ciò che ho scritto è della massima importanza. Mi rendo conto che informandovi possa mettervi in pericolo, ma è un rischio che bisogna essere disposti a correre. Voi più di tutti avete sempre dimostrato del coraggio accademico. E' la curiosità e la sete di sapere che vi spinge e vi eleva al di sopra della massa, pavida e felice di crogiolarsi nella propria ignoranza. Non fatene parola con nessuno, mi raccomando. Quando avrò le idee più chiare vi informerò meglio.
Patrice Philibert Levi." So che la faccenda della polizia e di Marcelo potrebbe portare guai, ma non ci posso fare nulla a riguardo. Per di più, tutte le mie facoltà mentali sono dirette verso due obiettivi: non cedere alla pazzia e la ricerca sugli strani indizi da me trovati. A riguardo, ci sono stati sviluppi interessanti. Il De Occulta Philosophia descrive un rituale osceno di come possa essere possibile mantenere al largo, temporaneamente, creature non di questo mondo. Per farmi coraggio rido e esclamo ad alta voce che sono sciocchezze, ma riflettendoci bene capisco che ciò che abbiamo visto erano creature
esterne, aliene e completamente incomprensibili. Il solo guardarle può spingere un uomo dotato di bassa fibra alla pazzia, come è successo a quel sempliciotto di Borz. Il De Occulta Philosophia stesso è un testo orrendo, ma oltre alla repulsione in un angolo della mia mente vige la mia curiosità di scienziato e di ricercatore. Il fascino dell'ignoto ha su di me un effetto perverso. Finalmente ho tra le mani qualcosa di unico, qualcosa che può offuscare qualsiasi altra scoperta della storia umana. Io devo sapere. Ed è per questo che studio l'orrendo rituale, promettendomi di sperimentarlo qualora dovesse presentarsi l'occasione per farlo, nonchè la necessità. Mi immergo sempre più nello studio dell'immondo trattato, perdendo parte di me stesso in quel dedalo di nomi di creature inconcepibili, rituali primordiali, forze sconosciute e a noi invisibili.
Quando termino la lettura so
esattamente cosa devo fare. Mi dirigo verso il telefono e mi accingo a chiamare il professor Johanson.
Ricapitolando: discuto con Gyllo e Meyer di fare qualcosa riguardo a Borz. Compro gli oggetti citati. Consiglio a Marcelo di comprare la roba che gli ho detto e al limite gli dò i soldi. Studio i Miri Nigri, Faugnar Chaun (o come si scrive
dimmi la scrittura giusta
) e l'Ordine dei Custodi di San Giorgio, sia da libri in mio possesso (compreso libro sull'Africa), sia da biblioteche (
eventualmente acquistando o prendendo in prestito i libri), sia telefonando a esperti che conosco, sia cercando di ricordare qualsiasi accenno agli argomenti abbia mai sentito nel corso della mia carriera. Mando le due lettere. Finisco di studiare il De Occulta Philosophia. Chiamo il prof. Ah, ovviamente se non mi bastano i soldi ne ho ritirati un po' dalla banca oppure li ho chiesti in prestito agli altri.
